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Oltrepo Pavese Vini

Ecco 9 curiosità sui vini dell'Oltrepò pavese per aiutarti nella scelta:

1. Il passato: l'Oltrepò pavese vanta una lunga tradizione nella produzione vinicola, che risale all'epoca dei Romani. Infatti, numerose testimonianze archeologiche, come anfore e strumenti di lavorazione delle uve, sono state scoperte nella regione, evidenziando la longevità della coltivazione della vite e dell'arte vinicola in questa zona.

2. Terra di Pinot Nero: questo vitigno ha letteralmente trovato una nuova patria nell'Oltrepò. Secondo alcuni ampelografi il Pinot sarebbe arrivato nel territorio oltrepadano già all'epoca dei Romani e dei Galli, mentre è quasi sicuro che i riferimenti risalenti al 1500 al vitigno Pinolo o Pignolo in questa zona testimonino della presenza del Pinot Nero già all'epoca. Non è un understatement dire che qui si è fatta la storia del Pinot Nero, italiano!

3. Metodo Classico: la produzione di spumanti Metodo Classico nell'Oltrepò è una delle più antiche della Penisola. Già verso la fine dell'800 pionieri dell'enologia italiana come il conte Carlo Giorgi di Vistarino riescono a produrre ottimi spumanti. Ai primi del '900 la SVIC (Società Vinicola Italiana di Casteggio) si afferma tra le eccellenze enologiche italiane, arrivando ad esporre un cartellone pubblicitario per gli spumanti dell'Oltrepò accanto alla statua della libertà di New York.

4. Terroir variegato: l'Oltrepò pavese è caratterizzato da una notevole varietà di terroir, che contribuisce alla produzione di vini unici. I vigneti si estendono su colline, pendii e valli, con territori argillosi, calcarei e sabbiosi che conferiscono alle uve caratteristiche distintive e permettono la viticoltura di vitigni riottosi come il Pinot Nero e il Riesling.

5. Vigne antiche: molte delle vigne presenti nell'Oltrepò pavese sono antiche, alcune risalgono anche a più di cento anni. Viti radicate così profondamente nel terreno conferiscono ai vini da esse prodotti una grandissima complessità e intensità aromatica.

6. La tradizione del Bonarda: l'Oltrepò pavese è conosciuto anche per la produzione di vini rossi frizzanti dal colore rubino intenso, profumi di frutta rossa dalla leggera acidità, un'ottima scelta per accompagnare i piatti della cucina tradizionale oltrepadana. Curiosità nella curiosità: la Bonarda non si produce dal vitigno Bonarda, ma dalla Croatina (vitigno rosso italiano meno noto).

7. Le Cantine sociali: la zona oltrepadana ha una lunga tradizione di cooperative vinicole, "Cantine Sociali" in cui i produttori di uva si uniscono per creare e commercializzare i loro vini. Queste cantine rappresentano una parte importante dell'economia locale e sono il perfetto esempio di una produzione vinicola che coniuga qualità e accessibilità di prezzo. Tra i produttori di punta troviamo Castel del Lupo, Travaglino, Frecciarossa e Giorgi.

8. Il prezzo dei vini dell'Oltrepò Pavese: come dicevamo, un aspetto interessante dei vini dell'Oltrepò pavese è il loro ottimo rapporto qualità-prezzo. La fascia di prezzo entry-level va dai 5 ai 10 euro a bottiglia. Se saliamo di un gradino troviamo la fascia di prezzo tra i 10 e i 20 euro, dove abbiamo vini dell'Oltrepò Pavese più complessi ed equilibrati. Tra i 20 e i 50 euro troviamo invece i vini di punta, prodotti da vigneti selezionati, le cui uve sono in grado di esprimere al meglio la natura di un terroir storico del nostro paese.

9. Eventi enogastronomici: l'Oltrepò pavese è una regione che celebra il suo patrimonio enogastronomico con numerosi eventi durante tutto l'anno. Tra questi, il "Festival del Pinot Nero" e la "Mostra dei Vini dell'Oltrepò" sono due importanti occasioni per scoprire e degustare i vini locali, accompagnati da piatti tradizionali della cucina pavese.

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