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Girolamo Conforti

Terra di antichi vitigni, la Franciacorta è oggi sinonimo di Spumanti italiani di qualità, per una storia che vede il proprio inizio lontano nel tempo. Sembra infatti che già nel XVI secolo, in quella zona che si estende tra Brescia e le sponde meridionali del lago d’Iseo, fossero prodotti vini bianchi fermi destinati al consumo locale. In questo scenario, nell’intersecarsi di vino, storia e cultura, non si può non parlare di quella che probabilmente è una delle prime pubblicazioni dedicate al mondo dell’enologia, volta a illustrare quella che al tempo era la tecnica di produzione di vini a fermentazione naturale in bottiglia. Era esattamente il 1570, quando venne dato alle stampe il “Libellus de vino mordaci”, manuale che anticipa addirittura quelle che furono le intuizioni dell’abate Dom Pérignon sulla produzione delle bollicine. Un testo, il “Libellus de vino mordaci”, che ha preso vita dalla penna del medico bresciano Girolamo Conforti, il quale da conoscitore dell’enologia e da esperto degustatore qual era, arrivò a scrivere un elenco di importanti linee guida cui svariati produttori franciacortini, già sul finire del XVI secolo, cominciarono ad attenersi. Da allora, la storia della Franciacorta e dei suoi Spumanti è arrivata dove oggi sappiamo, con l’istituzione del disciplinare di produzione nel 1967, e con la creazione della denominazione di origine controllata e garantita che risale al 1995 quando, prima denominazione “metodo classico” in Italia, includeva un gruppo di nove vitivinicoltori in totale. E Girolamo Conforti? Non è stato dimenticato da tutti, anzi, molti ancora oggi gli rendono omaggio, come rendono omaggio al suo Libellus de vino mordaci. Tra tutte le aziende, quella che quotidianamente mantiene vivo il ricordo dell’ormai noto medico bresciano, omaggiato proprio nel nome dell’impresa, è l’azienda “Girolamo Conforti”. Una società cooperativa agricola che, attualmente guidata dal presidente Francesco Massetti, riunisce in quel di Erbusco un nutrito gruppo di soci conferitori, le cui uve, vinificate in locali di terzi, arrivano a regalare Franciacorta tra i più espressivi della denominazione, quasi fossero frutto proprio degli antichi scritti dello stesso medico Girolamo Conforti.