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Dom Pérignon

Lo Champagne Dom Pérignon: eccellenza senza compromessi

Dom Pérignon è solo raro e Millesimato. Ogni bottiglia è un autentico atto di creazione, ottenuto dalle migliori uve di Pinot Noir e Chardonnay di una singola vendemmia, in percentuali che variano da un anno all’altro, tra un 50/50 e un 60/40 a favore di una delle due.



Così Dom Pérignon si reinventa a ogni annata e rifiuta i compromessi, rinunciando alla creazione del Millesimato quando il raccolto non è all’altezza.

Ecco perché di alcune annate non esistono bottiglie né è possibile definire a priori quante se ne produrranno in un anno, impossibile inoltre trovare in commercio bottiglie di Dom Pérignon senza l’indicazione del millesimo.

La nascita di una maison leggendaria

Il nome della maison si ispira all’eredità creativa e alla storia dello Champagne e di Dom Pierre Pérignon, giovane monaco benedettino che nel 1668 fu nominato cantiniere dell’Abbazia di Hautvillers, affacciata sui vigneti della regione della Champagne:
la sua passione per l’eccellenza enologica lo spinse a voler creare il "miglior vino nel mondo” per servire la sua comunità e la gloria di Dio.



L’idea di legare il suo nome a quella del monaco di Argonne fu del presidente di Moët & Chandon, Robert-Jean de Vogüé, il padre dello Champagne Dom Pérignon che nasce come Cuvée de Prestige della maison.

Fu lui a far preparare una bottiglia che riproducesse le caratteristiche di quella realizzata alcuni secoli prima da Pierre Pérignon.


Le migliori annate di Dom Pérignon

La prima vendemmia è del 1921, risale infatti a quell’annata la bottiglia scelta da Jean de Vogüé nella cantina che custodiva gelosamente le riserve di famiglia per farla travasare in nuove bottiglie.

Il prodotto fu venduto al pubblico solo alcuni anni più tardi nel 1936, dopo la Grande depressione.



È del 1959 invece la prima annata di Dom Pérignon Rosé, che però non fu mai messa sul mercato, l'intero lotto (306 bottiglie di Dom Pérignon Rosé) andò infatti allo Scià dell'Iran nel 1971, in occasione delle celebrazioni dei 2.500 anni dell'Impero Persiano. Una di queste bottiglie sarebbe stata poi venduta all’asta a New York nel 2008 per 84.700 dollari. La versione rosé del Dom Pérignon è uno champagne realizzato partendo da Pinot Noir vinificato in parte in bianco e in parte in rosso e Chardonnay.

Le uve vengono raccolte a mano, la prima fermentazione avviene in acciaio, mentre la seconda in bottiglia.

Il lato rosé di Dom Pérignon

In circa sessant’anni il Dom Pérignon Rosé ha avuto molte versioni speciali come: il Dom Pérignon Rosé Gold del 1996 con solo 35 bottiglie placcate in oro; il Rosé 2005 complesso, fresco, elegante e affinato sui lieviti per più di dieci anni; quello del 2004, che verrà ricordato come il Dom Pérignon con la più alta percentuale di vino rosso di sempre; o il Rosé del 2003, frutto di una vendemmia anticipata complice un inverno estremamente freddo e una delle estati più calde degli ultimi anni; spicca infine l’Oenotheque Dom Pérignon Rosé 1985, con note speziate iniziali che sfumano poi verso sentori di frutta e miele.



La Maison porta avanti la sua ambizione, con una tensione verso la ricerca dell’Armonia come fonte di emozione.

La Plénitude dello Champagne

Ogni Millesimato Dom Pérignon evolve gradualmente e, durante il suo percorso di maturazione, attraversa tre diverse fasi dette “Plénitude”, finestre temporali in cui lo Champagne esprime nuovi e sorprendenti aspetti dell’annata.

La prima Plénitude si raggiunge dopo non meno di otto anni di elaborazione in cantina: ecco Dom Pérignon Vintage e Rosé Vintage, l’età dell’Armonia.

La seconda pienezza (Dom Pérignon Plénitude 2, a volte abbreviato anche a P2), a cui si giunge dopo almeno quindici anni di lenta trasformazione nelle cantine, è l’elevazione alla seconda vita del Dom Pérignon: l’espansione dell’energia raggiunge il suo picco, il vino si dispiega in tutte le dimensioni - più ampio, più profondo, più lungo, più intenso e impreziosito da un’ulteriore longevità.


La terza Plénitude (Dom Pérignon Plénitude 3, a volte abbreviato a P3) arriva dopo almeno 25 anni dalla vendemmia: è l'età della Complessità.

Ma quanto costa una bottiglia di Dom Pérignon?

Giusto anche spendere due parole sul prezzo del Dom Pérignon, talvolta giudicato alto o motivato solo dalla fama del brand.

Bisogna considerare che stiamo parlando di bottiglie di Champagne prodotte con cuvée eccezionali, parliamo di uve raccolte da grand cru, vigneti d'eccellenza in poche parole.

Stesso discorso per le annate, il prezzo dei Dom Pérignon millesimati è così alto perché sono prodotti con uva vendemmiata in annate entrate nella storia dell'enologia.

Il prezzo del Dom Pérignon varia in base all'annata e al formato della bottiglia:

  • Annata corrente: si attesta sui 160-180 euro a bottiglia per l'annata più recente disponibile.

  • Annate prestigio: annate particolarmente ricercate possono arrivare a costare anche oltre 300 euro a bottiglia.

  • Formati speciali: il formato Magnum (1,5 litri) costa mediamente 350-400 euro; il Jeroboam (3 litri) fino a 1200 euro.

  • Edizioni limitate: edizioni speciali e numerati, come la serie Dom Pérignon P2, hanno prezzi ancora più elevati, fino a 600 euro e oltre.

  • Vintage risalenti: annate storiche degli anni '70 e '80 possono raggiungere quotazioni di 400-800 euro.


Con cosa abbinare il Dom Pérignon?

Simbolo di eleganza anche a tavola, lo Champagne Dom Pérignon si accompagna tradizionalmente a tutti i piatti a base di frutti di mare e crostacei (su tutti le ostriche) ma non disdegna funghi porcini, tartufi, salse cremose e carne. Scopri i migliori Champagne in vendita online nella migliore enoteca online d'Italia.

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