Untitled-1

Chi ha inventato lo Champagne? La vera storia

Di Redazione


“C’est le fameux Pérignon qui a trouvé le secret de faire le vin blanc mousseux et non mousseux ; avant lui on ne savait faire que du vin paillé ou gris” 

"È stato il famoso Pérignon che ha trovato la chiave per produrre vino bianco frizzante e non frizzante; prima di lui si sapeva solo fare il vin paillé o il grigio". 

Il Pérignon in questione è, ça va sans dire, l’unico e inimitabile Dom Pérignon, il monaco leggendario a cui si è ispirata non solo dell’omonima maison, ma dello Champagne come lo conosciamo oggi, tramite la metodologia champenoise.

Peccato che, come per molte leggende che con gli anni sconfinano nella realtà, la vera origine dello Champagne e il ruolo di Dom Pérignon sono diverse dal mito. In poche parole, la realtà come al solito è più complessa. E quindi, chi ha inventato lo Champagne? 

abbazia Champagne


In principio era l’abbazia


Siamo nel 1668, nell’abbazia di Saint-Pierre Hautvillers, che oggi si trova nel dipartimento della Marne, ma che ai tempi era parte della contea di Champagne. 

L’anno non è casuale, perché c’è un nuovo arrivato in abbazia, Dom Pierre Pérignon, cui viene affidato il ruolo di procureur, ovvero il responsabile di tutta la gestione economica e materiale dei prodotti del monastero, tra cui ovviamente c’era il più proficuo: il vino.

Piccola premessa necessaria:

Può stupire sentir parlare di abbazie e di Dom accanto al vino, ma ai tempi erano proprio i monaci, grazie ai vasti possedimenti terrieri della chiesa e un progressivo affinamento delle tecniche di vinificazione, i custodi del sapere enologico dell’epoca.

Torniamo alla storia di Dom Pérignon. Il nostro Pierre è un giovane trentenne appena arrivato all’abbazia ma di vini ne sa già qualcosa, visto che il padre e lo zio avevano dei vigneti di famiglia.

Eppure, quando il prete inizia a gestire la produzione vinicola dell’abbazia, i vini della Champagne non hanno niente a che vedere con la versione contemporanea. Sono vini tranquilles, fermi.

Chi ha inventato lo Champagne? Il vero contributo di Dom Pierre Pérignon


Sfatiamo il primo mito:

la vera innovazione, storicamente documentata, apportata da Dom Pierre non è la creazione dei vins mousseux/champagne ma piuttosto l’esser stato il primo a selezionare accuratamente le uve provenienti dalle diverse parcelle per poi assemblarle in modo da produrre vini pregiati.

Ogni anno infatti l’abbazia aveva a disposizione sia uva vendemmiata nei propri territori sia quella ottenuta grazie all’usanza medievale, ancora valida ai tempi di Dom Pierre, della dîme, la decima, cioè il versamento della decima parte del raccolto alla chiesa.

Dom Pérignon fu il primo a assemblare uve provenienti da diverse vigne e fu il primo a farlo a partire dall’uva e non invece dal mosto ottenuto dopo la pressatura, pratica frequente già prima del Dom.

Questo, e non l’invenzione della méthode champenoise, è il vero contributo di Dom Pérignon al perfezionamento delle bollicine più famose del mondo.

Infatti, anno dopo anno, e millesima dopo millesima, Dom Pierre affinerà sempre di più i vini prodotti dall’abbazia, mettendo le fondamenta per il mito della Champagne come terra di vini pregiati e soprattutto di Hautvillers come la culla dello Champagne.

Ecco cosa dice Dom François, il biografo di Pérignon, parlando di lui:

“il a laissé des mémoires sur la manière de choisir les plants de vigne convenables au sol, sur la façon de les provigner, de les tailler, de mélanger les raisins, de faire et de gouverner les vins”

"ha lasciato delle memorie su come scegliere le piante di vite adatte al terreno, su come nutrirle, potarle, assemblare le uve e produrre e trattare i vini"

Ma allora chi ha inventato davvero lo Champagne? Non è stato Dom Pérignon a inventare la metodologia champenoise?

Come vedremo più sotto, si tratta di una leggenda la cui storicità è più che dubbia.

L’ultimo inventario dei vini dell’abbazia redatto prima della morte di Dom Pierre non riporta alcun vino mosso, ma solo nouveaux e vieux.

Certo, non vini qualsiasi, ma vini fermi di una tipologia molto in voga e resa ancora più popolare da Dom Pérignon: i vins gris, vini grigi.

Non sai cosa siano? Lo scopriamo subito.

bottiglie Champagne Dom Pérignon


Dai vini grigi agli Champagne


A questo punto sfatiamo anche il secondo mito:

Con molta probabilità non fu Dom Pierre a inventare la prise de mousse (la seconda fermentazione del vino che dà vita agli Champagne) e soprattutto, non sappiamo con certezza se produsse vini mossi.

Quello che invece sappiamo è che i grandi vini Champagne che Dom Pierre contribuì a perfezionare erano quelli grigi, ma, dettaglio importante, sarà proprio da questa tipologia di vini che successivamente nasceranno i migliori Champagne Dom Pérignon.

Cos’erano i vini grigi?

A inizio XVII secolo, prima ancora della nascita di Dom Pierre, i vignaioli della Champagne si fanno venire un’idea:

perché non vinificare in bianco le uve a bacca rossa tipiche della zona, come il Pinot Noir e il Pinot Meunier? 

I vignaioli locali si accorgono infatti che entrambe le uve sono sì rosse, ma la loro buccia è sottile e la polpa è chiara, così come è chiaro il mosto che se ne ottiene.

Questi erano i vins gris.

Prodotti soprattutto nella zona della Montagne de Reims (una delle microregioni della Champagne odierna), questi nuovi vini diventano ben presto dei best seller, apprezzatissimi anche a corte del Re di Francia. Col passare degli anni, siamo ormai nel 1665, questi vini bianchi pregiati si affermano con un nome familiare: vins de Champagne o, proprio come accade oggi, Champagne.

Sono questi Champagne quelli con cui, con molta probabilità, aveva a che fare Dom Pierre Pérignon, da lui perfezionati grazie all’innovativa tecnica di assemblaggio di uve provenienti da diversi vigneti (attenzione: della stessa annata!).

Riprendiamo di nuovo le parole di Dom François, biografo e fonte autorevole quando si cerca di capire meglio la storia di Dom Pérignon:

“Dom Pérignon est précieux et cher à jamais à la Champagne pour en avoir mis les vins au point de délicatesse, de crédit et de vogue où nous les voyons”

"Dom Pérignon sarà prezioso e per sempre caro alla Champagne per averne portato i vini a quella delicatezza, a quel credito e a quella popolarità di cui oggi godono"

vigne della Champagne


Ma allora chi ha inventato la
méthode champenoise?


A questo punto della storia di Dom Pérignon il caso è ancora oggi aperto e allora chiamiamo a deporre due versioni: la leggenda di Dom Pierre e la versione storica.

La leggenda, che ancora oggi è profondamente radicata nella cultura generale francese e internazionale, ci dice che è stato il nostro Dom ad aver introdotto non solo bottiglie in vetro più spesso, che reggessero la pressione delle bollicine, ma anche l’utilizzo di tappi in sughero capaci di sigillare ermeticamente le bottiglie e l’assemblaggio dei diversi vitigni.

Uno dei successori di Dom Pérignon, Jean-Baptiste Grossard, fu tra i primi a consolidare la leggenda, con questo commento, nel 1825: 

“c’est le fameux dom Pérignon [...] qui a trouvé le secret de faire le vin blanc mousseux”

"fu il famoso dom Pérignon [...] a scoprire il segreto della produzione del vino bianco frizzante"

Nasce così la leggenda e mette radici profonde, tanto che nel 1932, proprio nel paesino di Hautvillers, il Comitato di Propaganda dei vini della Champagne organizza una festa per i 250 anni dalla scoperta dello Champagne da parte di Dom Pierre Pérignon.

Ma oggi, grazie a una maggiore conoscenza dei fatti storici, sappiamo un bel po’ di cose che remano in senso contrario alla leggenda.

La versione storica, l'unica risposta affidabile per scoprire chi ha inventato lo Champagne? Forse no...

Oggi sappiamo che già a metà del XVII secolo i vini mossi erano noti non solo in Francia ma soprattutto in Inghilterra, dove i vini della Champagne (i vini grigi di cui parlavamo prima) erano apprezzatissimi.

Sappiamo anche che i vini mossi sono probabilmente nati per caso, grazie al clima più freddo della Champagne, l’uva veniva spesso raccolta quando non era ancora matura e messa in botte senza che finisse la fermentazione. Quando poi veniva imbottigliato, di solito in primavera, il vino, grazie all’aumento di temperatura, fermentava una seconda volta, sviluppando all’interno della bottiglia anidride carbonica, ovvero le bollicine.

C’è da aggiungere che diversi vignaioli locali, soprattutto della zona di Ay ed Epernay, producevano vin gris che, vuoi per il clima, vuoi per la non completa maturazione delle uve, avevano la tendenza a rifermentare spontaneamente. 

Altro dato importante: questi vini erano già venduti ai mercanti inglesi non solo in botti, ma in bottiglia. Con molta probabilità sono proprio questi i proto-champagne (neologismo appena coniato).

In poche parole: gli Champagne sarebbero nati grazie ad una combinazione di caso ed enologia (talvolta inconsapevole, visto che non era intenzione dei vignaioli vendere vini mossi).

Anche per quanto riguarda le bottiglie spesse e i tappi di sughero sono probabilmente i mercanti inglesi i veri responsabili della loro introduzione nel mondo del vino.

Le prime menzione di vini della Champagne effervescenti le abbiamo proprio in Inghilterra, nel 1665, in un poema di Samuel Butler dove si parla di brisk Champagne. in Inghilterra è stata appena restaurata la monarchia e la gente ha voglia di festeggiare, motivo per cui i vini mossi potrebbero aver trovato proprio qui i primi estimatori.

Se poi ci spingiamo ancora una volta nel territorio della leggenda, si dice che saranno proprio i mercanti inglesi ad iniziare ad aggiungere lo zucchero di canna proveniente dalle colonie allo Champagne per aumentare la produzione di anidride carbonica nella seconda fermentazione in bottiglia, quello che oggi è noto come liquer de tirage, la miscela di vino e zucchero che fa partire la rifermentazione.

Storia o leggenda?


La vera storia di Dom Pérignon è un caso ancora aperto, sappiamo con certezza che il nostro Pierre ha messo a punto, da vero enologo ante litteram, la prima tecnica di assemblaggio di uve da diversi vigneti, aumentando di molto la qualità dei vin gris della Champagne e mettendo le basi per il successo sia degli Champagne come li conosciamo oggi che della maison che porta il suo nome. Eppure non abbiamo ancora la risposta definitiva al quesito iniziale: chi ha inventato lo Champagne? 

Pur non avendo una risposta definitiva, niente ci impedisce, sorseggiando una di quelle annate leggendarie di Dom Pérignon, di pensare che sia tutto merito del genio di un unico uomo, di un Dom appassionato di vini e con molto tempo per sperimentare, un vero e proprio uomo di scienza, enologica.

Mito o realtà, ora che conosci le radici della Maison Dom Pérignon che ne dici di regalarti una bottiglia? Scopri i migliori Champagne in vendita online qui su Tannico.

Oppure leggi le nostre guide sullo Champagne:

Champagne: terroir e zone di produzione

Qual è la differenza tra vigneron e maison de Champagne?


I migliori Champagne per rapporto qualità prezzo