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Grappa

La Grappa è l’unico distillato davvero interamente italiano, per storia, origine e produzione. Il suo nome deriva dal termine con cui in Lombardia si identificava il raspo d’uva, anche se secondo alcuni farebbe riferimento al monte veneto alle cui pendici è nata la tradizione, il Monte Grappa. In Italia il distillato, inizialmente di poco pregio e molto povero, si diffuse maggiormente al nord tra i contadini di Veneto e Trentino intorno al XVI secolo. In realtà i metodi di distillazione applicati al vino per la preparazione dell'acquavite erano nati molto prima, precisamente tra l'VIII e il VI secolo a.C. in Mesopotamia.

L’importazione di questo procedimento in Italia sarebbe avvenuta secondo leggenda nel I secolo a.C, grazie a un legionario romano che al suo ritorno dall'Egitto, avrebbe iniziato, usando le tecniche apprese, la produzione di un distillato dalle vinacce di un vigneto di cui era assegnatario in Friuli. Ma la prima distillazione vera e propria che avrebbe dato vita alla grappa, sarebbe avvenuta nel 511 d.C. in Friuli ad opera della tribù germanica dei Burgundi, che durante un loro breve passaggio a Cividale misero in atto le tecniche usate per la distillazione da sidro di mele partendo dalle vinacce e ottenendo così la grappa. A sostenerlo è lo storico Luigi Papo; molti secoli dopo nel 1779 la nascita della Distilleria Nardini a Bassano del Grappa segnò l'inizio della distillazione moderna in Italia con l’introduzione della distillazione "a vapore". Ad oggi è ancora la più antica distilleria e con il primato di prima grappa d'Italia. Bisognerà aspettare però il 1813 per avere un ulteriore perfezionamento del metodo di distillazione, fino a quel momento basato sulle regole imposte dai Gesuiti nel 1600.

Durante la prima conflitto mondiale diventò la bevanda degli Alpini, la bevevano infatti per affrontare meglio i pericoli e le avversità della guerra, ma fu con la fine della Seconda guerra mondiale che acquisì una posizione di maggior rilievo in società fino a quando il Consiglio Europeo del 1989 stabilì che si può chiamare grappa esclusivamente il distillato di vinacce prodotto in Italia. Ha origine dalla distillazione delle vinacce fermentate, ossia delle bucce dell’uva ancora impregnate di mosto. Si pensa erroneamente che la grappa sia il distillato in commercio con la maggiore gradazione alcolica. I gradi minimi si aggirano attorno al 37,5%, ma non esiste al contrario un limite massimo: in genere si va dal 40% al 60%.

Nel mondo della Grappa sono moltissime le varianti possibili: monovitigno (usa cioè un’unica varietà di vite, come la grappa di Amarone) o plurivarietali (combina invece vitigni diversi, come la grappa di Moscato o Nebbiolo), giovani (che non necessitano di affinamento in legno, ma solo di un passaggio in contenitori di acciaio o vetro) o invecchiate in legno (spesso definite rispettivamente secche o morbide), naturali o aromatizzate (al termine della distillazione si aggiungono una o più essenze come erbe aromatiche, fiori, frutta o radici). In base al contenitore utilizzato per l’affinamento può esistere anche la grappa barricata o bianca. La grappa bianca è quella che dopo la distillazione e un periodo di “riposo”, viene travasata in recipienti di acciaio o vetro senza nessun affinamento in legno, ecco perché gli aromi tipici saranno quelli provenienti dal vitigno usato in partenza. Incolore e dal profumo fruttato, avrà un sapore secco. Quella barricata invece è una grappa lasciata invecchiare per almeno 12 mesi all’interno di barrique, ovvero piccole botti di rovere, castagno, frassino o mandorlo da 225 o 228 litri.

Il disciplinare prevede che solo a queste condizioni si possa chiamare “grappa barrique o barricata” e deve essere sottoposta al controllo doganale. Nelle grappe invecchiate dominano profumi speziati come cacao, tabacco, vaniglia o cuoio e frutta appassita. Merito del legno che cede colore, tannini e sapori legnosi, rendendole più morbide e meno spigolose. Appartiene alla categoria delle barricate ad esempio la pregiata grappa di Amarone, realizzata a partire da un’attenta selezione delle vinacce del prezioso vino della tradizione veronese ottenuto da uve appassite e ricche di un bouquet di aromi che va dalla frutta appassita e matura alle note di cacao e cioccolato. L'invecchiamento in botti di rovere la arricchisce di delicati sentori fumée.

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