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Taurasi

Primo nel Mezzogiorno ad aver conquistato la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), il vino Taurasi è considerato a pieno titolo il “Barolo del Sud”, e rappresenta la principale eccellenza gastronomica del territorio dell’Irpinia. Ma perché è così apprezzato?

Dove si produce il vino Taurasi?
Questo amatissimo vino campano ottiene il suo nome da Taurasi, uno dei diciassette comuni in provincia di Avellino dove viene prodotto e che fu un tempo territorio della tribù sannita dei “Taurasini”, nonché della città-stato di “Taurasia”. È proprio sulle morbide pendenze esposte a sud-ovest delle colline della provincia di Avellino, infatti, che si è diffusa la coltivazione dell’Aglianico, un vitigno a bacca rossa che qui prospera grazie a un terreno argilloso arricchito nei secoli da ceneri e detriti provenienti dal Vesuvio. Un terreno vulcanico che, grazie alle sue innate caratteristiche, nel 1928 rallentò di ben due anni l’epidemia di fillossera che aveva sterminato i vigneti europei e del Nord Italia.

La storia dell’Aglianico in Italia è però ben più antica: si ipotizza infatti che sia stato portato dalla Grecia fino ai territori tra la Campania e la Basilicata attorno al VII e VI sec. a.C., e il famoso poeta latino Orazio cantava le qualità del vino prodotto da questo vitigno già nel I secolo a.C.

Che tipo di vino è il Taurasi?
Del Taurasi DOCG esistono due tipologie: il rosso, che viene fatto invecchiare tre anni di cui 12 mesi in botte di legno, e il rosso riserva, che ha invece bisogno di aspettare quattro anni – di cui 18 mesi in botte di legno – prima di poter essere degustato. Entrambi vengono prodotti con una maggioranza di Aglianico, almeno all’85%, con un restante 15% proveniente da altri vitigni a bacca rossa, non aromatici.

Il Taurasi è un vino secco, color rubino intenso, che tende al granato e acquista riflessi arancioni con l'invecchiamento. Ha un odore etereo e fine, un sapore che i degustatori descrivono come strutturato e asciutto, pieno ma anche equilibrato, con un retrogusto persistente. La sua gradazione alcolica non è mai più bassa del 12% e si aggira più spesso tra il 13% e il 15%.

Per assaggiare questo amatissimo vino del Sud, bisogna esplorare le migliori cantine di Taurasi in Campania: Luigi Tecce, Antonio Caggiano, Tenuta del Meriggio, Donnachiara e Miervini per il Taurasi DOCG; per il Taurasi DOCG Riserva, invece, conviene cercare nell’annata del 2011 di Quintodecimo e Feudi di San Gregorio. Con una menzione speciale per il Taurasi Mastroberardino, la più celebre azienda vinicola irpina la cui annata del 1968 è considerata pressoché straordinaria.

Che cosa abbinare al Taurasi?
La forte personalità del Taurasi lo rende perfetto per accompagnare le pietanze più elaborate. Può essere quindi bevuto accanto a sughi di carne, cinghiale in agrodolce, agnello al forno con patate, selvaggina da piuma in casseruola e carni rosse arrosto, così come ai formaggi stagionati.

Per apprezzarne a pieno il sapore, è bene lasciare decantare per almeno un’ora le versioni più invecchiate, e servirlo a una temperatura compresa tra i 16°C e i 18°C, in ampi bicchieri da vino.

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