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I vitigni bianchi francesi hanno una storia antica e affascinante. Le prime viti furono introdotte in Francia dai Greci più di 2.500 anni fa, ma furono i Romani a dare una vera spinta alla produzione di vino su vasta scala. Facendo un salto nella storia moderna, invece, va ai monaci benedettini il merito di aver promosso la coltivazione dell'uva e di aver cominciato a creare, in nuce, la tradizione della viticoltura nelle regioni che oggi rappresentano l'eccellenza dei bianchi francesi in tutto il mondo.

Oggi, dopo secoli di evoluzione del know-how, i vini bianchi francesi sono considerati tra i migliori al mondo.

Ma quali sono i vitigni alla base di questo successo? Quali sono le loro caratteristiche distintive? E quali sono le più importanti regioni vinicole francesi e le loro denominazioni?

C'è solo un modo per scoprirlo: seguirci in questo viaggio viticolo oltre le Alpi.

Quanti sono i vitigni autoctoni in Francia? Dalla A di Aligoté alla V di Viognier 

In generale, comprendendo sia i rossi che i bianchi, la Francia conta 210 vitigni autoctoni, ma l'80% della produzione è costituito da una decina di vitigni.

Le principali varietà di vitigni bianchi coltivati in Francia sono:

- Aligoté: Borgogna
- Bourboulenc, Clairette, Maccabeu, Muscat blanc à petit grain, Muscat d'Alexandrie, Piquepoul Blanc: Languedoc-Roussillon
- Chardonnay: Champagne, Borgogna
- Chenin Blanc: Valle della Loira
- Colombard, Petit e Gros Manseng: Sud-Ovest
- Jacquère, Altesse e Marsanne: Savoia e Bugey (Borgogna)
- Muscadet: Valle della Loira
- Rolle (Vermentino): Provenza
- Roussanne: Rodano, Savoie/Bugey
- Sauvignon Blanc: Valle della Loira e Bordeaux
- Sémillon: Bordeaux
- Ugni Blanc: Charentes (Cognac), Provenza
- Viognier: Rodano

Vitigni bianchi francesi fantastici e come riconoscerli

Riconoscere i principali vitigni bianchi francesi non è un trucco di magia. Ci sono tratti distintivi che, se imparerai a riconoscere, ti aiuteranno a orientarti in qualunque degustazione.

Come riconoscere il Sauvignon Blanc?

Il Sauvignon Blanc è uno dei vitigni bianchi più famosi al mondo ed è principalmente tipico di due regioni della Francia: Valle della Loira e Bordeaux.

In generale c'è una caratteristica che rende sempre riconoscibile il Sauvignon Blanc: i sentori vegetali ed erbacei dovuti alle metossipirazine, che sono composti chimici presenti anche nel peperone verde, la foglia di pomodoro e altre cose che compaiono spesso nella lista degli aromi di quest'uva.

La spiccata acidità e la capacità di rispecchiare bene il terroir lo rendono molto interessante da coltivare in diverse zone. Nella Loira infatti, il terreno di Pouilly Fumé gli dona aromi di affumicato, minerali e tantissima tensione.

Come riconoscere lo Chardonnay?

Lo Chardonnay, invece, è originario della Borgogna ed è diventato uno dei vitigni bianchi più coltivati del pianeta.

Questo vitigno è un classico della produzione di vini bianchi francesi, grazie alle sue caratteristiche di corposità, morbidezza e acidità equilibrata. I vini Chardonnay si distinguono per il loro colore giallo paglierino e riflessi dorati, per le note di frutta bianca, come la mela e la pera (discorso diverso, come vedremo tra poco, per i migliori Chardonnay di Borgogna, che hanno caratteristiche peculiari).

Oltre alle AOC (sono le Denominazioni di Origine Controllata francesi, vedi sotto) nel cuore della Borgogna, in particolare nella Côte de Beaune, la denominazione di Chablis rappresenta un esempio di come il terroir può influire profondamente sul profilo varietale dell'uva. Tecnicamente parte della Borgogna, ma un po' più a nord del resto delle denominazioni, a Chablis lo Chardonnay acquisisce la famosa e tanto apprezzata nota di pietra focaia.

La differenza tra Chardonnay e Sauvignon e che il primo si presta particolarmente bene alla realizzazione di vini spumanti. Lo Champagne viene infatti realizzato a partire principalmente dall'assemblaggio di Pinot Noir e Chardonnay. Se fatto interamente da Chardonnay, si dice Champagne Blanc de Blancs.

Come riconoscere lo Chenin Blanc?

Lo Chenin Blanc, invece, è uno dei vitigni bianchi più importanti della Valle della Loira ed è conosciuto per la sua versatilità. La sua acidità importante gli dona versatilità e gli permette di essere usato per la realizzazione di vini secchi, dolci e spumanti. Viene coltivato in varie denominazioni, tra cui la famosa Savennières. Gli Chenin Blanc sono vini francesi molto aromatici e presentano sentori di frutta matura e candita.

Come riconoscere il Viognier?

Se il podio dei vitigni più importanti va a quelli appena citati, ce n'è un altro che merita una menzione speciale. Il Viognier, invece, è originario della regione della Valle del Rodano e ha vissuto una sorta di rinascita. Vitigno passato in secondo piano per molto tempo, sta riscuotendo negli ultimi anni un nuovo successo.

Il suo segreto è un profilo organolettico unico. Si tratta di un'uva cosiddetta aromatica (come il Gewürztraminer, per intenderci) per via della complessità e intensità dei profumi che sprigiona. Le note che si riconoscono più di frequente sono quelle floreali, di caprifoglio, camomilla e fiori bianchi, ma soprattutto le note fruttate di albicocca e mango, insieme a ricordi di mandorla amara, miele e marzapane. La denominazioni del Viognier per eccellenza è Condrieu, nel Rodano, ma è un vitigno che ha viaggiato e ora si trovano esempi molto interessanti anche in Australia e Sudafrica.

Dal vitigno al vino, quante sono le AOC in Francia?

Attualmente ci sono circa 475 AOC (Appellation d'Origine Contrôlée) in Francia.

Ogni AOC ha regole specifiche sulle varietà di uva che possono essere utilizzate, sulla zonazione, sulle tecniche di coltivazione, sulla vinificazione e su altre caratteristiche che influenzano la produzione dei vini francesi.

L'AOC è uno dei sistemi di regolamentazione più antichi e rispettati del mondo vinicolo e garantisce che i vini prodotti in determinate zone della Francia rispettino gli standard di qualità definiti.

Facciamo ordine: vitigno e AOC sono due cose diverse

Se è vero che in Italia molto spesse ci si riferisce a un vino con il nome dell'uva, salvo ovviamente per le denominazioni più importanti e famose, in Francia è molto più comune riferirsi alla zona di origine. In sintesi, il vitigno è la varietà di uva utilizzata, mentre l'AOC rappresenta una specifica zona e tipo di vino, regolamentato da un sistema che garantisce la produzione di vini di alta qualità in determinate zone specifiche.

Quali sono le AOC da cui si producono i migliori vini bianchi francesi?

La Francia è famosa per i suoi vini bianchi di alta qualità, prodotti da diverse AOC (Appellation d'Origine Contrôlée) sparsi in tutto il paese. Qui di seguito sono elencate alcune delle AOC bianche e delle regioni vinicole francesi in cui si trovano:

- Chablis: situata nella regione della Borgogna, produce vini bianchi secchi e minerali a base di Chardonnay;

- Sancerre: situata nella Loira, produce vini bianchi secchi e fruttati a base di uva Sauvignon Blanc;

- Pouilly-Fumé: sempre nella Loira, produce vini bianchi secchi e ricchi a base di uva Sauvignon Blanc.

- Muscadet: situata nella regione vitivinicola francese della Loira, produce vini bianchi secchi e freschi a base di Melon de Bourgogne.

- Alsazia: equivalente più o meno alla regione dell'Alsazia, produce vini bianchi e aromatici a base di diverse varietà di uve, tra cui Riesling, Gewürztraminer e Pinot Blanc.

Ogni AOC ha il suo carattere distintivo e le sue regole specifiche di produzione, che contribuiscono alla creazione di vini unici e di alta qualità (se invece ami le bollicine francesi, scopri i segreti della regione della Champagne).

AOC francese vs DOC italiana

L'AOC è un sistema di classificazione francese che garantisce l'origine geografica e la qualità dei prodotti agricoli, in particolare dei vini.

È stata introdotta nel 1935 tramite la Legge Capus ed è gestito da un organismo di controllo chiamato Institut National de l'Origine et de la Qualité (INAO).

L'AOC francese stabilisce regole specifiche per le regioni vinicole, i vitigni autorizzati, i metodi di produzione, la resa delle vigne, la maturità delle uve e altre caratteristiche. L'obiettivo principale è preservare e garantire la tipicità e la qualità dei vitigni francesi e dei vini delle diverse regioni francesi.

La DOC italiana è un sistema di classificazione simile introdotto in Italia nel 1963. Come l'AOC francese, anche la DOC garantisce l'origine geografica e stabilisce le regole di produzione dei vini. La DOC è gestita dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF) in collaborazione con i Consorzi di Tutela, che sono organismi locali incaricati di tutelare e promuovere i vini delle diverse regioni italiane. La DOC stabilisce regole specifiche per le varietà di uva, le tecniche di coltivazione, i rendimenti, i metodi di vinificazione e l'invecchiamento dei vini.

In generale, si potrebbe dire che l'AOC francese tende ad essere più rigido e restrittivo nelle sue regole di produzione.

L'AOC francese è stato introdotto molto prima della DOC italiana (a proposito, abbiamo parlato anche dei più importanti vitigni bianchi italiani) e ha una lunga tradizione di regolamentazione delle pratiche vinicole. Le regole dell'AOC possono essere molto specifiche per ogni regione e vitigno, e spesso richiedono tecniche di coltivazione e di vinificazione tradizionali.

D'altra parte, la DOC italiana ha adottato un approccio più flessibile nel corso degli anni, consentendo maggiori variazioni nelle pratiche di coltivazione e di vinificazione. Ciò è dovuto in parte alla grande diversità delle regioni vinicole italiane, ognuna con le proprie tradizioni e varietà di uva.

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Quale regione vinicola francese produce la maggior quantità di vini bianchi?

La maggior produttrice di vini bianchi in Francia è la regione vinicola della Valle della Loira, che si estende lungo il fiume Loira fino all'Atlantico. La regione produce una vasta gamma di vini bianchi, tra cui Sauvignon Blanc, Chenin Blanc, Melon de Bourgogne e molti altri. Le principali zone vinicole della Valle della Loira per la produzione di vini bianchi sono Sancerre, Pouilly-Fumé e Muscadet. Questi vini sono apprezzati in tutto il mondo per la loro freschezza, acidità e complessità, e sono spesso associati a piatti di pesce e frutti di mare, nonché a piatti di carne bianca e formaggi.

Quali sono i vini bianchi più famosi della Valle della Loira?

La Valle della Loira è famosa per la produzione di molti grandi vini bianchi a base di diverse varietà di uva. Di Sancerre Blanc e delle peculiarità del vino Pouilly-Fumé e Muscadet abbiamo parlato sopra, ma ci sono altre AOC della Loira che meritano una menzione:

- Vouvray: prodotto nella zona vitivinicola di Vouvray, utilizza principalmente l'uva Chenin Blanc per i suoi vini bianchi secchi, dolci e frizzanti (i Vouvray Blanc per l'appunto);

- Touraine: prodotto in varie zone della Valle della Loira, utilizza principalmente il Sauvignon Blanc per i suoi vini bianchi secchi, freschi e fruttati;

- Chinon: prodotto nella zona vitivinicola di Chinon, utilizza principalmente l'uva Chenin Blanc per i suoi vini bianchi secchi, freschi e minerali.

Quanti tipi di Chablis esistono?

Dalla Loira passiamo alla Borgogna, altra regione vinicola dove la qualità è altissima. Siamo più esattamente nei territori circostanti il comune di Chablis, nel dipartimento della Yonne.

In genere, ci sono quattro livelli di appellation per Chablis, a seconda della qualità del vino. Eccoli in ordine di criteri sempre più restrittivi, e quindi di pregio crescente:

1. Petit Chablis AOC: la denominazione alla base della gerarchia di Chablis, caratterizzata da terreni situati alla periferia delle denominazioni più importanti a un'altitudine media tra i 230 e i 280 metri s.l.m. I vini sono da bere giovani e presentano profumi di fiori bianchi, frutti bianchi e una spiccata acidità.

2. Chablis AOC: la denominazione principale dell'area, con vigneti coltivati su pendii marnosi, bordi di altopiani calcarei e altopiani argillosi caratterizzati da sedimenti finissimi argillosi più o meno calcarei del Terziario. I vini sono di un bel colore dorato scarico, con note minerali e sentori di mela verde, di limone, di sottobosco, di funghi e lievi note di tiglio, di menta, di acacia e di fieno tagliato. In bocca sono secchi, lunghi, freschi, con un buon equilibrio nell'acidità.

3. Chablis Premier Cru AOC: la menzione introdotta in via temporanea durante la seconda guerra mondiale e diventata ufficiale nel 1986, con 79 località riunite in 40 climat a loro volta raggruppati in 17 cru. I suoli sono prevalentemente marne del Kimmeridgiano con presenza di piccole particelle con suoli calcari duri del Portlandiano. I vini presentano caratteristiche organolettiche varie in funzione del terreno e dell'esposizione, con note minerali, floreali e di frutta. Il potenziale di invecchiamento è di 5 anni ma possono anche raggiungere i 10 anni.

4. Chablis Grand Cru AOC: la denominazione di qualità più alta per il vino Chablis, prodotta in soli sette vigneti Grand Cru nella regione Chablis: Blanchot, Les Clos, Valmur, Grenouille, Vaudésir, Les Preuses.

Borgogna: c'è vita oltre lo Chardonnay, scopriamo l'Aligoté

L'Aligoté è un vitigno bianco presente principalmente in Borgogna, ed è considerato il "secondo" vitigno bianco più importante della regione dopo lo Chardonnay. Al contrario dello Chardonnay, che produce vini bianchi morbidi e complessi, l'Aligoté dona vini bianchi più freschi, asciutti e vibranti. Questo vitigno ha una bassa acidità complessiva, che lo rende più appropriato per la produzione di vini bianchi più spensierati, da bere giovani e a volte effervescenti.

Le due principali AOC che producono vini Aligoté in Borgogna includono:

- Aligoté de Bourgogne: un Appellation d'Origine Contrôlée nel cuore della Borgogna, che produce vini Aligoté freschi e vivaci, con note di limone e mele verdi;

- Bouzeron: un'Appellation d'Origine Contrôlée situata nella Côte Chalonnaise della Borgogna, e l'unica a produrre vini Aligoté in purezza. I vini di Bouzeron sono caratterizzati da eleganti note di agrumi, pesca e mandorle, con un tocco di acidità minerale in bocca;

E invece la Provenza?

Il vitigno bianco più importante della Provenza è il Rolle, che noi conosciamo meglio come Vermentino, e che viene utilizzato principalmente nella produzione di bianchi e vini rosati. Questo vitigno si riflette in vini aromatici e freschi con note di frutta esotica, agrumi e alcune sfumature di erbe aromatiche.

In Provenza le principali denomincazioni AOC che producono bianco comprendono principalmente Côtes de Provence, Palette, Cassis e Bellet. Nella regione vinicola della Côtes de Provence, l'uvaggio per i vini bianchi può variare a seconda della zona specifica, ma può includere uve come Rolle, Clairette, Sémillon e Ugni Blanc. Anche Cassis e Palette utilizzano principalmente il Rolle nella produzione di vini bianchi aromatizzati. Ampuis, situata nella parte settentrionale della Provenza, utilizza invece principalmente uve Viognier nella produzione di vini bianchi.

Qual è il vino bianco francese più buono? Consigli per gli acquisti

Acquistare il giusto vino bianco francese può essere un'esperienza piacevole ma allo stesso è vero che c'è l'imbarazzo della scelta. Molti fattori possono infatti influenzare la scelta, come l'occasione, il budget e ovviamente il gusto personale. Ecco alcuni consigli per gli acquisti di vini bianchi francesi che potrebbero esserti utili.

Come scegliere un buon vino bianco francese?

Scegliere un buon vino bianco francese può sembrare una sfida, ma come in tutte le cose, basta tenere a mente alcuni punti principali.

In genere il primo elemento da tenere in considerazione è il budget, che può variare per tanti fattori tra cui anche l'occasione per cui si intende comprare il vino.

Se lo scopo è fare bella figura in genere si punta sui famosi bianchi della Borgogna. Se invece vuoi fare colpo su un appassionato di vini, il consiglio è di scovare una piccola chicca dal grande rapporto qualità-prezzo, che sicuramente divertirà di più il palato di un intenditore.

L'altro modo più comune per orientarsi nella scelta è quello di pensare al menu che il vino andrà ad accompagnare e lanciarsi nel meraviglioso mondo degli abbinamenti. In particolare ci sarà da divertirsi quando si tratta di pesce, frutti di mare, formaggi, verdure e carni bianche. Ecco qualche esempio su come muoversi.

- Salmone affumicato con Chablis: questo è un abbinamento ton sur ton, in cui le note fumé di pietra focaia di Chablis richiamano quelle del salmone, la cui grassezza però viene tagliata dalla notevole acidità di questo vino.

- Capesante con Mersault: il vino della Borgogna sposa il suo lato burroso e agrumato con quello intenso delle Coquilles Saint-Jacques.

- Fagiano al forno con Riesling alsaziano: il Riesling seppur non originario della Francia, propone esempi deliziosi in Alsazia. Il bouquet sui frutti e le note di irdocarburi, accompagnato da un'acidità vivace, si abbina perfettamente con il sapore di selvaggina del fagiano.

- Pollo tikka masala e Viognier: l'eclettica palette aromatica del Viognier si presta ad abbinamenti particolarmente coinvolgenti, da giocare sui contrasti o su un caleidoscopio di sensazioni. Con i piatti della cucina asiatica, specialmente quelli più speziati sarà un vero tripudio.

Sembra scontato dirlo, ma prima ancora di tutte queste considerazioni, la regola fondamentale da seguire è il gusto personale. Scegli sempre i vini che ti piacciono e poco importa se non sono le denominazioni più famose o se li abbinerai a pietanze fuori dall'ordinario. L'importante è godersi l'esperienza.

Il mondo dei vitigni bianchi francesi e delle AOC a cui danno vita è ricchissimo e variegato. Qui abbiamo approfondito solo alcuni aspetti, ma per diventare veri esperti l'unica cosa da fare è assaggiare con il proprio palato e partire alla scoperta delle diverse regioni e dei vari stili. Buone degustazioni.