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Vini dal mondo

The Moët Hennessy Wine Division nasce grazie a un gruppo di pionieri, liberi da preconcetti e paure, che hanno saputo vedere l'opportunità di portare la viticoltura in regioni selvagge. Anche quando la saggezza tradizionale pensava che non fosse possibile.

Forti di studi dei territori e delle uve, e di un ben rodato savoir-faire, hanno dimostrato che sparsi nel mondo si nascondono veri e propri Cru, che non aspettano altro che di essere valorizzati.

Dalla Nuova Zelanda alla Spagna, dall’Australia all’Argentina, passando per la Provenza, le tenute fondate da questi avventurieri si trovano in alcuni dei luoghi più sorprendenti al mondo.

Scopri di più su questi vini memorabili che racchiudono un viaggio in terre lontane, dove i piaceri della vita sono quelli più semplici.

Château Galoupet

Château Galoupet è il primo Cru Classé de Provence entrato a far parte della famiglia Moët Hennessy.

Con 69 ettari di vigneto, 77 di bosco protetto e un ecosistema unico, Château Galoupet è un vero e proprio faro di sostenibilità nella regione.

La conversione in biologico è stata avviata nel 2020 e la biodiversità è conservata e incentivata in tanti modi: dal censimento di flora e fauna autoctone agli alveari per il ripopolamento delle api. Anche il packaging è il più possibile ecosostenibile, per creare un vino che abbia cura dell’ambiente dalla terra al bicchiere.

Galoupet

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Château d’Esclans

Château d’Esclans si trova nel cuore della Provenza, in un luogo eccezionale con il Mediterraneo sullo sfondo.

Alcuni dei Rosé più famosi al mondo, come Whispering Angel e Garrus, nascono proprio in questa tenuta, grazie a metodi di vinificazione innovativi che hanno rivoluzionato lo stile dei Rosé provenzali.

La proprietà si estende su 427 ettari, di cui 140 di vigneti, nella Valle d’Esclans e sulle colline di Draguignan. Nelle zone pianeggianti si trovano le vigne più giovani, mentre sulle colline, con l’aumentare dell’altitudine, aumenta anche l’età delle piante, fino ad arrivare anche a 100 anni di età.

Esclans

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Cloudy Bay

Cloudy Bay nasce nel 1985 dalla visione dell’australiano David Hohnen, che per primo ha mostrato al mondo la straordinaria vocazione per il Sauvignon Blanc della regione di Marlborough, in Nuova Zelanda.

Da allora, Cloudy Bay è diventato simbolo dell’eccellenza dei vini del Nuovo Mondo con la sua viticoltura mirata.

La cantina mette al centro di tutto le caratteristiche naturali del frutto attraverso un approccio alla vinificazione in cui less is more.

Cloudy Bay incarna il lusso della semplicità, dell’armonia con la natura - un lusso essenziale e puro, con uno spirito profondamente neozelandese.

Cape Mentelle

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Cape Mentelle

Nata dalla visione di David Hohnen e dei suoi fratelli, Cape Mentelle è una delle “founding five”, le cinque cantine fondatrici della celebre tradizione vinicola di Margaret River, in Australia.

Per molti anni pioniera dei rinomati stili di vinificazione della regione, è tutt’oggi un punto di riferimento per la qualità dei suoi vini e per la sperimentazione del potenziale del terroir.

Grazie al suo clima stabile, la penisola di Margaret River viene descritta come “paradiso del vino”. In questo territorio unico la fillossera non è mai comparsa e le viti sono state impiantate sui ceppi originari, così da restituire l’espressione più pura dei vitigni.

Menthelle

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Terrazas de los Andes

Terrazas de los Andes è una storia iniziata quasi 30 anni fa, quando la vocazione vinicola dell’Argentina e delle Ande era ancora tutta da scoprire.

Alla ricerca di vini dallo stile moderno, alcuni pionieri hanno esplorato gli aspri altipiani terrazzati delle Ande, le “terrazas”, per localizzare climi freschi e terroir puri e inviolati. E sono rimasti incantati dalla natura incontaminata.

Nella regione di Mendoza, la principale in Argentina, il clima è caldo e secco e tende a dare vini robusti. Per ottenere invece il raffinato stile di Terrazas si è resa necessaria una viticoltura montana. Perché solo l’altitudine può creare vini davvero freschi.

Andes

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Bodega Numanthia

Bodega Numanthia è stata la prima cantina ad avventurarsi nella denominazione Toro, in Castiglia e León, a fine anni ’90 e a rivelarne il potenziale.

Il nome della tenuta si ispira al villaggio di Numancia, i cui coraggiosi abitanti, dopo un lungo assedio, nel 134 a.C. hanno preferito morire che arrendersi ai Romani.

La stessa resilienza si ritrova nelle vigne del vitigno Tinta de Toro, resistite alla fillossera e alle abituali condizioni climatiche estreme, descritte come nove mesi d’inverno e tre mesi d’inferno.

La tenuta ha uno straordinario patrimonio di viti tra le più antiche della Terra: hanno dai 50 fino a oltre 200 anni, a piede franco, con una resa molto bassa.

Numanthia

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