Untitled-1

Le caratteristiche dei vini Lugana

Di Chiara Bolzani


Il Lugana ha iniziato a calcare le scene dei wine lovers solo da pochi decenni. Ad oggi c’è un’attenzione mirata anche da parte dell’omonimo Consorzio volta a valorizzare in primis la produzione di questo vino eccezionale, ma soprattutto il territorio.

Ma esattamente di che territorio parliamo? Lombardia, Veneto? O entrambi?

Siamo nientemeno che sulle rive dello splendido Lago di Garda.

Questo angolo di paradiso ha subito dei cambiamenti mirabolanti dalla scoperta dei primi vinaccioli. Il vino qui è conosciuto fin dall’epoca Romana, coltivato dai monaci e oggi apprezzatissimo soprattutto in Germania, ma non solo.

Ma facciamo un passo indietro e andiamo a scoprire le vicissitudini di questo territorio vocatissimo, baciato da un clima unico nella zona, grazie all’influenza del lago più grande d’Italia.

In principio era la palude - La Selva Lucana

Conosciuta da tempi immemori come Selva Lucana, la Lugana si scoprì essere zona particolarmente fertile per le colture prima e per le vigne poi.

Sull’origine del nome vi sono teorie diverse, due principalmente:

da Lucaria, Lucanus, deformazione di lucus: bosco.

O da lacus lucanus lago del bosco oppure lacuna, laguna.

Morale della favola, entrambe le matrici si connettono strettamente al territorio, e cioè all’origine boschiva e alla vicinanza al lago.

Fattori questi che insieme hanno favorito la fertilità del terreno e creato un vero e proprio paradiso per l’uva, in special modo del Lugana, che solo qui, in quest’area racchiusa tra le province di Brescia e Verona, raggiunge livelli di finezza e mineralità incredibili.

Da palude a paradiso

La Lugana dunque, era un’area boschiva e paludosa, permeata di leggende e teatro di mitiche battaglie. Pare che di qui passò persino Attila, e che durante un colloquio segreto con papa Leone Magno nel 452 d. C., si convinse a lasciare il territorio e a virare verso nord.

Dobbiamo però aspettare fino al 1500, quando la Serenissima, per motivi bellico-strategici, ordina il disboscamento dell’area e successivamente la bonifica. Sarà questo intervento a segnare il punto d’inizio dell’attività agricola, e dunque anche della viticoltura, nell’area del lago.

L’arrivo dei monaci poi diede un ulteriore impulso alla produzione agricola. Portarono a termine le opere di bonifica e ne migliorarono le condizioni territoriali.

La zona diventa così paradiso di colture e vigneti, grazie al terreno particolarmente vocato e al microclima favorevole dovuto alla presenza del lago.

A questo punto, siamo pronti per introdurre il secondo protagonista della nostra storia, l’uva Turbiana, meglio nota come il Trebbiano di Lugana. Da cui, come avrai immaginato, si producono i vini della Lugana DOC.

uva turbiana lugana


Il Lugana: il Trebbiano beverino

L’uva turbiana, com'è chiamata localmente, è imparentata con la grande famiglia dei trebbiani, in particolare, con il vicino Trebbiano di Soave.

Sono i classici “gemelli diversi”, anzi i due sono praticamente sinonimi tanto che nel disciplinare della DOC Lugana è riportato:

“i vini a denominazione di origine controllata «Lugana» devono essere ottenuti dalle uve provenienti dal vitigno Trebbiano di Soave localmente denominato Turbiana o Trebbiano di Lugana”.

Ma non ci sono solo loro due. Quella dei trebbiani è una famiglia vastissima, che abita tutta la nostra penisola e non solo, pensiamo solo che il famoso Ugni Blanc - il vitigno usato per il cognac francese, per intenderci, è sempre lui: il Trebbiano.

Ma come arriva sul Lago di Garda il Trebbiano?

In Italia il Trebbiano si diffonde grazie agli Etruschi, grandi apprezzatori di vini, che contribuiscono alla sua popolarità.

Per quanto riguarda la zona del Lago di Garda e il Veneto, non è possibile stabilire con certezza in quale regione il Trebbiano sia arrivato per primo, le evidenze storiche sono scarse e non sempre chiare.

Però è proprio nel XVI secolo, dopo la bonifica dell’area del lago avviata dai Veneziani, che lo “squisito trebulano” di Garda inizia a riscuotere grandi successi nella penisola, come testimoniato (siamo nel 1595) nel De naturali vinorum historia di Andrea Bacci.

Quello che sappiamo è che Trebbiano di Soave e di Lugana sono due biotipi dello stesso vitigno, che a loro volta - e questo è un fatto inaspettato - sono parenti stretti se non addirittura strettissimi del Verdicchio marchigiano con i quali condividono il DNA.

A questo punto un’altra domanda nasce spontanea: come è arrivato il Trebbiano di Soave nelle Marche?

Non è un dato certo, ma pare che intorno al 1400 numerosi abitanti della Serenissima Repubblica si spostarono proprio nelle Marche, per sfuggire alla peste nera.

Ovviamente, non potevano dimenticarsi di portare con sé delle barbatelle di Trebbiano di Soave che nelle Marche trovò un habitat favorevole. Oggi questa parentela è comprovata non solo dai tratti genetici, ma anche dalle simili qualità aromatiche.

L’unicità del Trebbiano di Lugana, una questione di terroir

Nonostante l’appartenenza ad una famiglia così numerosa, il Trebbiano di Lugana ha sviluppato, nei secoli, un suo profilo unico grazie all’impronta data tanto dal terroir che dall’attività tra i filari dei vignaioli della zona.

Come abbiamo detto, siamo nei pressi del Lago di Garda, in un’area che si estende per oltre 2000 ettari, a cavallo tra Lombardia e Veneto, la denominazione Lugana DOC è conosciuta infatti come interregionale.

La maggior parte delle coltivazioni si trovano in Lombardia e toccano i comuni di Desenzano, Lonato, Pozzolengo e Sirmione in provincia di Brescia, mentre in Veneto comprende Desenzano sul Garda.

La particolarità - una delle tante - è che qui siamo prevalentemente in pianura e che grazie ad una serie di fortunati eventi si è originato un perfetto microclima che rende speciali i vini prodotti.

In primis soffia questa meravigliosa brezza, la mitica Ora, un termostato naturale che regola la temperatura e di conseguenza i cicli vegetativi ne traggono enormi benefici.

In primavera - ove altrove magari si rischiano delle gelate tardive - aiuta la perfetta fioritura delle piante, in estate rinfresca e in inverno rende mite il clima.

Il terreno poi, essendo di origine lacustre, soprattutto verso la parte lombarda è argilloso e ricco di minerali. Una volta le viti addirittura affondavano le radici proprio a ridosso del lago regalando vini mineralissimi, profumati e sapidi.

Più argilla nel terreno più i vini risultano grassi, rotondi e di corpo.

Oltre al lago andando verso l’entroterra, il terreno varia, diviene più ciottoloso e sabbioso e si sale anche di altitudine, sui 150 mt, diversificando ulteriormente il vino prodotto: i profumi si fanno più ampi, sono vini con una più spiccata acidità e maggiore alcolicità.

Più sabbia nel terreno, più i vini sono sottili, fini ed eleganti.

Le caratteristiche organolettiche del Lugana

E’ un vino molto elegante e molteplice, dal colore sottile che va dal verdolino al dorato.

Profumi delicati che crescono in un’escalation che va dal floreale più fragrante al fruttato più ricco, dagli agrumi alla mela fino alla pesca.

E’ un bianco decisamente minerale, che conserva sempre una freschezza e una finezza eccezionali.

La grande rivelazione inaspettata: la longevità.

Persino la versione “base”, ossia il vino giovane, d’annata, a differenza di altri vini bianchi da consumarsi preferibilmente entro i due anni successivi alla vendemmia, può essere consumato anche a 2-3 anni di distanza dalla vendemmia.

vigneti lago di garda


Quanti tipi di Lugana ci sono?

Con il tempo la denominazione DOC datata 1967, una delle prime tra l’altro, si è arricchita del Lugana Riserva e del Lugana Vendemmia Tardiva, che in principio non erano contemplate.

I produttori della zona hanno investito in ricerca e sviluppo e hanno esaltato il grande potenziale di questo vitigno, attraverso azioni mirate.

Possiamo trovare diverse versioni del Lugana:

-Lugana “base”

-Lugana superiore

-Lugana Riserva

-Lugana Vendemmia Tardiva

-Lugana spumante

Il Lugana DOC “base”, è un vino beverino, che accompagna perfettamente l’aperitivo a base di crudité o pesce di lago. E’ di un sottile giallo paglierino con riflessi verdolini dal profumo floreale delicato. Al palato è fresco, agrumato.

Il Lugana superiore, per chiamarsi tale, deve essere sottoposto ad affinamento per almeno un anno. Per questo il colore giallo è un po’ più intenso tendente al giallo dorato, dal profumo sempre delicato, ma arricchito da fiori di campo, mela matura, agrumato, ma anche spezie e frutta secca. Al palato troviamo corrispondenza coi profumi e una maggiore intensità e struttura. Perfetto con primi a base di pasta con sughi ricchi o con pollame, per esempio un pollo al curry.

Il Lugana Riserva, invece ha l’obbligo di invecchiare almeno 24 mesi, di cui 6 in bottiglia. Il colore si fa più intenso ma sempre molto brillante, i profumi sono più evoluti e ricchi e non è raro intercettare un che di pietra focaia e profumi balsamici. Al palato il minerale esplode, e si percepisce nettamente la vena sapida. Abbinare piatti più elaborati e formaggi stagionati e’ d’obbligo.

Per il Lugana Vendemmia Tardiva, le cose si fanno intense. Le uve vengono raccolte tardivamente, tra la fine di ottobre e inizio novembre - anche in questo caso il lago gioca un ruolo fondamentale nel permettere agli acini di Turbiana di maturare in modo corretto. Il colore va dal giallo dorato con tendenza all'ambrato con l'invecchiamento, i profumi sono intensi di frutta secca ed essiccata. Il palato è vellutato, non eccessivamente dolce e bilanciato dalla naturale acidità. L’abbinamento perfetto è con i formaggi erborinati.

E veniamo alle bollicine, con il Lugana spumante, dalla spuma fine e persistente, al colore giallo paglierino piu' o meno intenso con eventuali riflessi dorati, un profumo fragrante con sentore di fruttato quando e' spumantizzato con il metodo Charmat; il bouquet si affina con la rifermentazione in bottiglia con il metodo classico. La bollicina è più fine e persistente e al palato un sapore fresco, sapido e fine, accompagnano entrambi qualsiasi tipo di piatto.

Il successo internazionale del Lugana

Il Lugana, sarà per la posizione, sarà per l’abilità dei vignaioli, è in continua crescita, ha saputo varcare i confini nazionali, diventando un ambasciatore dell'eccellenza enologica italiana nel mondo.

Il 70% circa della produzione è destinata ai mercati esteri USA, UK e Germania.

La Germania in particolare gioca un ruolo fondamentale, visto che, forse grazie al massiccio turismo lacustre, il Lugana è il vino italiano più amato dai nostri vicini teutonici

Il Lugana ha conquistato il palcoscenico internazionale grazie a una serie di fattori che ne hanno rafforzato l'immagine e la distribuzione. La sua freschezza, la sua eleganza e la sua capacità di evolvere nel tempo lo rendono un vino versatile e affascinante, capace di adattarsi ai gusti di una clientela diversificata.

Il successo del Lugana all'estero è stato anche sostenuto da un marketing strategico e da investimenti mirati alla promozione. I produttori di Lugana hanno lavorato insieme per costruire un'immagine forte, partecipando a fiere internazionali del vino, eventi di settore e iniziative di degustazione che hanno contribuito a far conoscere la denominazione a un pubblico più ampio.

Inoltre, il Lugana si è posizionato come un'ottima alternativa ai più noti vini bianchi internazionali, offrendo una nuova esperienza sensoriale a chi cerca qualcosa di diverso dai soliti Chardonnay o Sauvignon Blanc.

Infine, il Lugana beneficia della crescente tendenza dei consumatori a preferire vini prodotti in modo sostenibile e rispettoso dell'ambiente, una pratica che molti produttori di Lugana hanno adottato con convinzione, contribuendo così a un'immagine positiva del vino e a un ulteriore interesse da parte dei consumatori internazionali.

Per restare in tema, non possiamo non citare il grande Veronelli, il quale si espresse così parlando del Lugana:

“Bevi il tuo Lugana giovane, giovanissimo e godrai della sua freschezza. Bevilo di due o tre anni e ne godrai la completezza. Bevilo decenne, sarai stupefatto dalla composta autorevolezza”

E finalmente lo stiamo ascoltando!

P.S. Scopri la nostra top 3 dei migliori vini Lugana primaverili!.