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14 vitigni rossi italiani che devi assolutamente conoscere

Di Redazione


L'Italia è uno dei paesi col maggior numero di vitigni autoctoni nel mondo. Al momento nel nostro paese sono registrare 545 varietà di vite da vino. Di queste, oltre 350 sono vitigni rossi autoctoni, un numero impressionante. Per dire, in Francia i vitigni registrati sono "solo" 210

Quali sono i vitigni rossi italiani più importanti?


Qui sotto trovi un breve elenco dei principali vitigni rossi italiani (come tali consideriamo quelli autoctoni, quindi il Cabernet Sauvignon, pur essendo ampiamente diffuso in Italia, non rientra nella nostra lista), le zone di coltivazione e le loro caratteristiche.

Se invece conosci già i grandi nomi, puoi scoprire 7 vitigni rossi italiani meno noti, di cui abbiamo parlato un po' di tempo fa.

Iniziamo dalla Toscana e dal vitigno più famoso della penisola.

uva bacca rossa italiana


Sangiovese


Il Sangiovese è uno dei più diffusi vitigni rossi italiani. Originario della Toscana, questo vitigno è ampiamente coltivato anche in altre regioni italiane come Romagna, Umbria, Marche.

I vini prodotti con il Sangiovese hanno un bel colore rosso rubino intenso, che può variare leggermente in base all'età del vino. Al naso, si possono percepire profumi fruttati di frutti rossi come la ciliegia e la fragola, accompagnati da leggere note di erbe aromatiche. Al palato, il Sangiovese offre tipicamente un sapore asciutto, con una buona acidità e tannini moderati.

Tra le regioni italiane in cui viene coltivato il Sangiovese, spicca soprattutto la Toscana, in particolare nelle zone del Chianti, del Brunello di Montalcino e del Vino Nobile di Montepulciano. Queste denominazioni sono famose per i loro vini pregiati, che hanno contribuito a rendere il Sangiovese uno dei vitigni più amati e riconoscibili a livello internazionale.

Nebbiolo


Dalla Toscana ci spostiamo in Piemonte. Col Nebbiolo si producono alcuni dei vini rossi più pregiati in Italia. La cosa buffa è che il vitigno è in realtà originario del Veneto, ma si è poi diffuso principalmente in Piemonte. 

I vini prodotti dal Nebbiolo hanno un colore rosso rubino intenso, con riflessi granati all'invecchiamento. Al naso, si possono percepire sentori floreali, note di frutti rossi e spezie, insieme a una leggera mineralità. Al palato, il Nebbiolo regala una struttura elegante, con un'acidità vibrante e tannini robusti, ma setosi.

Barolo e Barbaresco sono senza dubbio i vini più famosi prodotti dal Nebbiolo. Il Barolo, con la sua complessità e potenza, è considerato "Il Re dei Vini". Il Barbaresco, invece, è caratterizzato da una struttura più delicata e una maggiore eleganza. Entrambi i vini richiedono un lungo affinamento in botti di rovere e in bottiglia per sviluppare appieno i loro profumi e sapori.

Fuori dal Piemonte, il Nebbiolo è coltivato in quantità limitate. Questo perché è in Piemonte che il terreno e il clima offrono le condizioni ideali per la coltivazione di questo eccezionale vitigno.

Barbera


Il vitigno Barbera è uno dei vitigni rossi più diffusi in Italia, particolarmente coltivato nelle regioni del Piemonte e della Lombardia. Questo vitigno viene spesso utilizzato per produrre vini di ottima qualità, apprezzati sia in Italia che all'estero.

Il vino prodotto con l'uva Barbera si caratterizza per il suo colore rubino intenso, che tende a scurire con l'invecchiamento. Al naso, si possono percepire aromi di frutta rossa fresca, come ciliegie e lamponi, accompagnati da leggere note di spezie. Al palato, il vino Barbera si distingue per la sua buona acidità, che lo rende fresco e vivace, con tannini morbidi.

Tra i vini famosi prodotti con il vitigno Barbera, spiccano il Barbera d'Asti e il Barbera del Monferrato. Il Barbera d'Asti è un vino di grande struttura, caratterizzato da una piacevole vivacità e da una notevole longevità. Il Barbera del Monferrato, invece, regala un profilo di gusto equilibrato e armonioso, con una morbidezza che lo rende gradevole al palato.

vitigni rossi italiani


Nero d'Avola


Il Nero d'Avola è un vitigno rosso coltivato principalmente in Sicilia, lungo le cui coste sabbiose trova il suo terreno ideale. Questo vitigno si distingue per la sua struttura imponente e la sua morbidezza, che lo rendono un vino apprezzato e dalla bevibilità più immediata.

Al naso, il Nero d'Avola regala profumi intensi e avvolgenti di frutta matura, come prugne, ciliegie e lamponi, accompagnati da delicate note speziate. Al palato, si presenta con una buona struttura e un corpo che offre una chiusura tannica tipica di questo vitigno.

Il Nero d'Avola è noto come uno dei grandi vini rossi siciliani, grazie alle sue caratteristiche varietali uniche. Un vino apprezzato per la sua eleganza e il suo carattere distintivo, che si sposa perfettamente con piatti saporiti a base di carne rossa.

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Montepulciano


Il Montepulciano è un vitigno rosso italiano ampiamente coltivato, particolarmente noto nella regione d'Abruzzo. I vini Montepulciano d'Abruzzo offrono caratteristiche distintive e una grande varietà di espressioni.

Tra i migliori vini Montepulciano d'Abruzzo, troviamo quelli prodotti da Emidio Pepe, Tiberio e Valentini, è infatti grazie agli sforzi di questi produttori che il vitigno si è affermato non solo come un vino da tutto pasto ma come un vero è proprio fuoriclasse dei vitigni rossi italiani.

Al naso Montepulciano offre note di frutta scura, come le prugne e i frutti di bosco, unite ad accenni di spezie dolci. In bocca, presenta tannini ben definiti e un corpo robusto, che rendono il vino strutturato e piacevolmente intenso.

Uno dei tratti distintivi dei vini Montepulciano d'Abruzzo è il loro potenziale di invecchiamento. Grazie all'acida struttura e ai tannini presenti, questi vini possono sviluppare complessità nel corso del tempo, migliorando sia in gusto che in aromaticità.

La produzione di Montepulciano d'Abruzzo segue spesso metodi di vinificazione tradizionali, tra cui la fermentazione in tini di acciaio inox o botti di legno, che conferiscono al vino una certa profondità e morbidezza nel corpo.

Attenzione: 

Non confondiamo il Montepulciano d'Abruzzo, un vitigno, con il Vino Nobile di Montepulciano, prodotto in Toscana nell'omonimo comune a partire da uva Sangiovese!

Cannonau


Dalla penisola ci spostiamo all'isola. Il vitigno Cannonau è uno dei vitigni rossi più popolari e amati in Italia, coltivato in Sardegna, nel cui clima soleggiato trova le condizioni ideali per maturare correttamente. 

Alla vista il Cannonau è rosso intenso, quasi nero (infatti nell'isola è detto nieddu, nero), al naso si distingue per il suo profumo intenso e avvolgente, con sentori di frutta rossa matura. Al gusto, presenta un sapore asciutto e una struttura morbida, che lo rendono piacevolmente equilibrato.

Al palato il Cannonau presenta un'acidità moderata e tannini morbidi. Questo vitigno è spesso apprezzato per il suo equilibrio tra freschezza e morbidezza, che lo rendono versatile e adattabile a diversi abbinamenti culinari.

I vini Cannonau si evolvono nel corso degli anni, sviluppando una complessità aromatica e una struttura più pronunciata. Questo rende possibile l'affinamento in botte prima e bottiglia poi.

vendemmia primitivo di puglia


Aglianico


L'Aglianico è un vitigno rosso italiano noto per la sua intensità e complessità. Originario dell'Italia meridionale, in particolare della zona del Vulture in Basilicata e dell'Irpinia in Campania, questo vitigno è coltivato da secoli in queste aree.

Una delle caratteristiche distintive dell'Aglianico è il suo colore rubino intenso, che riflette la sua profondità e concentrazione. Al naso, si possono notare profumi speziati che ricordano il pepe nero e la liquirizia, che si uniscono a note di frutta rossa matura.

In bocca, l'Aglianico si fa notare per i suoi tannini robusti e decisi, che conferiscono al vino struttura e longevità. Questo vitigno richiede un adeguato periodo di maturazione, in modo che possa esprimere appieno le sue potenzialità aromatiche e gustative.

L'Aglianico viene coltivato principalmente nelle regioni italiane della Campania e della Basilicata, dove il clima e il terreno favoriscono l'ottimale maturazione delle uve. Le viti di Aglianico si adattano bene soprattutto ai terreni vulcanici e, grazie all'altitudine delle colline su cui viene coltivato, può ottenere una notevole concentrazione di aromi e una buona acidità.

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Dolcetto


La coltivazione del Dolcetto è diffusa in tutto il Piemonte, ma le zone più famose per la produzione di vini Dolcetto includono le sottoregioni del Langhe, Dogliani e Diano d'Alba. Nonostante il nome i vini prodotti con questo vitigno sono in realtà secchi.

In bocca, il Dolcetto si distingue per il suo gusto asciutto e piacevolmente amaro, caratterizzato da una piacevole acidità. I vini prodotti da questo vitigno sono leggeri a mediamente corposi, con un basso contenuto di tannini. Ciò li rende perfetti da abbinare a piatti leggeri a base di carne bianca, pasta, risotti e formaggi freschi.

Il Dolcetto è noto per essere un vitigno relativamente facile da coltivare e generalmente produce uve a maturazione tempestiva. Viene spesso scelto dai viticoltori per la sua capacità di offrire vini rossi piemontesi giovani e piacevoli da gustare già in breve tempo dopo la vendemmia.

Bonarda


La Bonarda piemontese, anche conosciuta come Bonarda dell'Alto Monferrato, è un vitigno rosso coltivato principalmente nella regione del Piemonte. Dì la verita, ti aspettavi la Bonarda dell'Oltrepò Pavese vero? In realtà, quest'ultima è prodotta a partire della Croatina (la trovi più giù).

La Bonarda piemontese è spesso utilizzata come vitigno da blend, dove aggiunge colore, corpo e acidità ai vini. Tradizionalmente è stata utilizzata per produrre vini frizzanti o spumanti come il "Grignolino Frizzante". Tuttavia, negli ultimi anni, sono stati fatti sforzi per migliorare la qualità dei vini prodotti con la Bonarda piemontese, ottenendo risultati interessanti.

I vini prodotti con la Bonarda piemontese sono generalmente caratterizzati da un colore rosso rubino intenso, aromi di frutta rossa matura, come ciliegie e prugne, e note speziate. In bocca, possono essere vinosi, leggermente tannici e con una buona acidità.

Lambrusco


Originario dell'Emilia-Romagna, è uno dei vitigni più antichi d'Italia, con una lunga storia che risale all'epoca romana.

Il termine "Lambrusco" fa riferimento a diverse varietà di uve strettamente imparentate tra loro, tra cui le più comuni sono Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Maestri, Lambrusco Marani, Lambrusco Salamino e Lambrusco Sorbara. Ognuna di queste varietà conferisce caratteristiche ed aromi distinti al vino ottenuto.

Il Lambrusco è noto per la sua vivace effervescenza, che lo rende un vino frizzante e rinfrescante. Spesso è associato ad un colore rosso rubino intenso con riflessi violacei. Al palato, si caratterizza per il suo gusto fruttato, in particolare con note di ciliegia, fragola e prugna.

Questo vitigno è principalmente utilizzato per produrre vini frizzanti, sebbene esistano anche versioni ferme. Nell'Emilia-Romagna, è spesso abbinato alla cucina tradizionale, in particolare alle specialità locali come gnocco fritto, salumi e formaggi.

Negli ultimi decenni, il Lambrusco ha via via acquisito una maggiore reputazione come vino di qualità, con produttori che si impegnano per ottenere vini più raffinati e complessi. 

Negroamaro


Questo vitigno rosso italiano è una delle varietà più rappresentative della Puglia e viene utilizzato per produrre vini rossi di grande personalità.

Le viti di Negroamaro sono caratterizzate da un fusto vigoroso e foglie di medie dimensioni. L'uva stessa ha una buccia spessa e nera, che contribuisce al suo intenso colore rubino e alla concentrazione di aromi e polifenoli nel vino prodotto.

I vini ottenuti dal Negroamaro sono noti per la loro struttura e complessità. Al palato, si possono apprezzare note di frutta matura, come ciliegie nere e prugne, insieme a sfumature speziate e terrose. In alcuni casi, possono anche presentare una piacevole nota tannica.

Il Negroamaro viene spesso utilizzato da solo, ma può anche essere assemblato con altri vitigni, come la Malvasia Nera di Brindisi o il Primitivo (vedi qui sotto), per dare vita a vini ancora più interessanti. Questi vini sono generalmente ben bilanciati e possono essere apprezzati sia giovani che dopo un periodo di invecchiamento in bottiglia.

La zona di riferimento per la coltivazione del Negroamaro è la provincia di Lecce, tra le denominazioni più rinomate che producono vini da Negroamaro ci sono il Salice Salentino, il Brindisi e il Copertino.

Croatina


Come promesso, eccoci alla Croatina, pronti a chiarire l'equivoco con la Bonarda Piemontese. Sì perché è con il vitigno Croatina che si produce il vino "Bonarda" dell'Oltrepò Pavese. Infatti, è proprio in Lombardia e specialmente nel Pavese, che il vitigno ha trovato il suo terroir ideale.

La Croatina produce vini dal colore rosso rubino intenso e ha un aroma caratteristico di frutta rossa matura, come ciliegie e prugne. Al palato, questi vini sono solitamente di corpo medio con acidità vivace e tannini morbidi. Può essere vinificata come vino fermo, ma è più famosa nella versione frizzante (come la Bonarda dell'Oltrepò).

Cesanese


Torniamo nel Centro Italia. Il Cesanese è un vitigno rosso italiano che originario del Lazio, in particolare delle zone di Piglio e Olevano Romano. È considerato uno dei vitigni autoctoni più importanti e rappresentativi della regione.

Dal Cesanese nascono vini di colore rubino intenso con riflessi violacei. Gli aromi sono spesso caratterizzati da note di frutta rossa matura come ciliegie, prugne e fragole, accompagnate da accenni speziati e floreali. In bocca, i vini di Cesanese sono generalmente equilibrati, con una buona struttura, acidità vivace e tannini dolci.

Esistono due varietà principali di Cesanese: Cesanese d'Affile e Cesanese Comune. Il Cesanese d'Affile è considerato di qualità superiore e dà vita a vini più complessi e raffinati. È spesso utilizzato per la produzione di vini rossi fermi, ma può essere talvolta utilizzato per la produzione di spumanti metodo classico.

Il Cesanese è apprezzato per la sua capacità di esprimere il terroir e le caratteristiche del suo ambiente di crescita. È in grado di riflettere le peculiarità del suolo vulcanico della parte del Lazio in cui viene coltivato, conferendo ai vini una tipicità distinta e un carattere unico.

In passato, il Cesanese era considerato un vitigno destinato principalmente alla produzione di vini da tavola ma, negli ultimi anni, grazie ai grandi sforzi degli enologi e dei viticoltori locali, il Cesanese è stato rivalutato e oggi abbiamo esempi di Cesanese complessi, dalle tante sfumature, grazie alla capacità di reggere l'invecchiamento e nobilitarsi col passare degli anni.

Primitivo


Chiudiamo tornando a sud, in Puglia. Il Primitivo è un vitigno rosso italiano noto per produrre vini corposi e intensi, spesso caratterizzati da un alto contenuto di alcol e da un profilo aromatico complesso.

I vini prodotti col Primitivo presentano tipicamente un colore rosso intenso con riflessi violacei. Al naso, possono offrire note di frutti di bosco, prugne mature, ciliegie e spezie come pepe nero e cannella. In bocca, questi vini sono solitamente pieni, morbidi e vellutati, con una buona struttura tannica e una giusta dose di freschezza.

I vigneti di Primitivo si trovano principalmente nel Salento, dove le condizioni climatiche calde e mediterranee della regione favoriscono la maturazione delle uve e contribuiscono alla produzione di vini avvolgenti, carichi e intensi.

Curiosità: 

Per molto tempo ci si è interrogati sulla somiglianza del Primitivo con l'uva Zinfandel, uva coltivata nella Napa Valley, in California. Gli studi genetici hanno finalmente fatto chiarezza, confermando che il Primitivo è geneticamente identico alla Zinfandel, sebbene coltivato in differenti ambienti. Risolto il mistero, la popolarità del Primitivo negli States, e non solo, è aumentata. I motivi sono vari, ma uno di questi è che per i consumatori americani è stato più facile accostarsi, tra i vini italiani, al Primitivo, cercando un'esperienza simile allo Zinfandel, ma con un twist italiano. 


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