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Che vino è il Chianti? Storia, migliori abbinamenti e denominazioni

Di Redazione


Il Chianti è uno dei vini rossi italiani più famosi e apprezzati al mondo. La storia della produzione di questo vino ormai leggendario risale al XIII secolo, quando i monaci dell'Abbazia di Badia a Passignano iniziarono a coltivare le vigne nella zona del Chianti.

Nel corso dei secoli, le tecniche di vinificazione si sono affinate permettendo la produzione di vini eleganti, vere e proprie icone non solo della Toscana enologica ma anche dell'Italia stessa, fino a diventare una denominazione di origine controllata (DOC) nel 1967 e una denominazione di origine controllata e garantita (DOCG) nel 1984.

Ma cos'è che ha trasformato un vino apprezzatissimo a livello regionale (e poi anche nazionale), ma la cui produzione era improntata più sulla quantità che la qualità, nell'archetipo del vino rosso italiano insieme a sua maestà il Barolo?

Per scoprirlo dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, partire dalle origini.

La storia del vino del Chianti, dal Gallo Nero all'affermazione internazionale

Come abbiamo detto poco fa, la storia del Chianti inizia nel Medioevo, quando i monaci benedettini della Badia a Passignano, situata nella zona del Chianti, iniziarono a coltivare le viti e a produrre il vino. Il vino prodotto in questa zona era conosciuto come "Vino di Greve", dal nome della città di Greve in Chianti, che era il principale centro commerciale della zona.

Nel XVI secolo, il Granduca di Toscana Cosimo III de' Medici emanò un editto che definiva i confini della zona di produzione del Chianti, che comprendeva una serie di comuni situati a metà strada (e a lungo contesi) tra le città di Firenze e Siena. Questa zona divenne nota come "Chianti storico" e corrisponde all'attuale zona di produzione del Chianti Classico (di cui parleremo meglio tra poco).

Nel XIX secolo, il barone Bettino Ricasoli, proprietario della tenuta di Brolio, iniziò a sperimentare nuove tecniche di produzione del vino, cercando di migliorare la qualità del Chianti. Ricasoli sviluppò la formula del "Chianti moderno", che prevedeva l'utilizzo del Sangiovese per l'80% dell'uvaggio, insieme a uve Canaiolo e Malvasia. Questa formula è ancora oggi alla base della produzione del Chianti, ma nel 1996, specialmente in seguito all'affermazione dei leggendari Super Tuscan, il disciplinare del Chianti Classico viene ritoccato per consentire la produzione di vini con Sangiovese in purezza.

Nel 1932, la denominazione "Chianti" fu ufficialmente riconosciuta con la creazione della Denominazione di Origine Controllata (DOC). Nel 1984, la denominazione fu elevata a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), il massimo riconoscimento per la qualità dei vini italiani. Nel 1996 è invece la volta del Chianti Classico di diventare una DOCG autonoma.

A proposito di Sangiovese e Chianti Classico, rispondiamo subito a due domande apparentemente banali, ma che, soprattutto quando si è agli inizi, sono più che legittime.

Che differenza c'è tra Chianti e Sangiovese?

Il Chianti è un vino prodotto con almeno l'80% di uve Sangiovese, mentre il Sangiovese è un vitigno utilizzato per produrre molti vini rossi italiani, tra cui il Chianti. In altre parole, il Chianti è un tipo di vino prodotto con il vitigno Sangiovese, ma non tutti i vini prodotti con il vitigno Sangiovese sono Chianti.

Veniamo alla seconda domanda, che talvolta mette in difficoltà anche i wine lover più esperti (specialmente sui dettagli)

vigneti chianti

Qual è la differenza tra Chianti e Chianti Classico?

La principale differenza tra il Chianti DOCG e il Chianti Classico DOCG è la zona geografica di produzione, che nel caso del Chianti Classico DOCG è più ristretta e corrisponde all'area originale in cui il Chianti è stato prodotto per secoli.

Inoltre, il Chianti Classico DOCG presenta alcuni requisiti di qualità più stringenti rispetto al Chianti DOCG, come la percentuale massima di Canaiolo Nero e la limitazione dell'utilizzo di vitigni internazionali. Infine, le tipologie di vino prodotte presentano alcune differenze di denominazione.

Ecco le principali differenze tra il Chianti DOCG e il Chianti Classico DOCG:

Zona geografica di produzione:

Il Chianti DOCG viene prodotto in una zona più ampia, che comprende le province di Firenze, Siena, Arezzo, Pisa, Pistoia e Prato.

Il Chianti Classico DOCG, invece, viene prodotto nella sottozona storica del Chianti, compresa tra le province di Firenze e Siena. Questa zona corrisponde all'area originale in cui il Chianti è stato prodotto per secoli.

Requisiti di qualità:

Il Chianti DOCG deve (da disciplinare) essere prodotto con almeno l'80% di uve Sangiovese, mentre gli altri vitigni autorizzati non devono superare il 20% dell'uvaggio totale.

Il Chianti Classico DOCG deve essere prodotto con almeno l'80% di uve Sangiovese, ma sono state introdotte alcune restrizioni per quanto riguarda gli altri vitigni autorizzati: il Canaiolo Nero non può superare il 10% dell'uvaggio totale, mentre il Colorino e i vitigni internazionali non possono superare il 20%.

Tipologie di vino prodotte:

Il Chianti DOCG viene prodotto in diverse tipologie, tra cui il Chianti DOCG, il Chianti Superiore DOCG, il Chianti Riserva DOCG e il Chianti Gran Selezione DOCG.

Il Chianti Classico DOCG viene prodotto in altrettante tipologie, tra cui il Chianti Classico DOCG, il Chianti Classico Riserva DOCG e il Chianti Classico Gran Selezione DOCG.

A questo punto sorge spontanea un'altra domanda, perché come saprai il terroir (quell'insieme di fattori climatici e geografici che condizionano il profilo di un vino) è fondamentale. E quindi è arrivato il momento di parlarti delle differenze tra i vari tipi di Chianti.

Quanti tipi di Chianti ci sono?

Esistono diverse tipologie di Chianti, che possono essere suddivise in base alla zona geografica di produzione, alla qualità delle uve utilizzate, all'invecchiamento e ad altri fattori. Eccoti una panoramica delle principali tipologie di Chianti:

Chianti DOCG: è il vino base, prodotto con almeno l'80% di uve Sangiovese. Deve essere invecchiato per almeno un anno, di cui almeno tre mesi in bottiglia.

Chianti Superiore DOCG: viene prodotto con uve selezionate e presenta un contenuto minimo di alcol di 12%. Deve essere invecchiato per almeno nove mesi, di cui almeno tre mesi in bottiglia.

Chianti Riserva DOCG: viene prodotto con uve di qualità superiore e deve essere invecchiato per almeno due anni, di cui almeno tre mesi in bottiglia. Ha un contenuto minimo di alcol di 12,5%.

Chianti Gran Selezione DOCG: è la tipologia più prestigiosa di Chianti, prodotta con uve selezionate da vigneti specifici. Deve essere invecchiata per almeno trenta mesi, di cui almeno tre mesi in bottiglia.

Chianti Classico DOCG: viene prodotto nella sottozona storica del Chianti, compresa tra le province di Firenze e Siena. Deve essere prodotto con almeno l'80% di uve Sangiovese.

Chianti Classico Riserva DOCG: viene prodotto con uve di qualità superiore e deve essere invecchiato per almeno due anni e tre mesi in bottiglia, per un totale di almeno ventiquattro mesi.

Chianti Classico Gran Selezione DOCG: è la tipologia più prestigiosa di Chianti Classico, prodotta con uve selezionate da vigneti specifici. Deve essere invecchiata per almeno trenta mesi, di cui almeno tre mesi in bottiglia.

Chianti Colli Aretini DOCG, Chianti Colli Fiorentini DOCG, Chianti Colli Senesi DOCG, Chianti Montalbano DOCG, Chianti Montespertoli DOCG, Chianti Rùfina DOCG e Chianti Colli Arentini DOCG: sono denominazioni specifiche che identificano vini prodotti in specifiche aree geografiche all'interno della zona del Chianti.

Ora che abbiamo visto la grandissima varietà di vini Chianti toscani, è tempo di capire come abbinarli!

Con cosa abbinare i diversi tipi di Chianti?

Il Chianti è un vino versatile che si abbina bene a una vasta gamma di piatti, sia della cucina toscana che di altre tradizioni culinarie. Ecco alcune idee per abbinare i vari tipi di Chianti:

Chianti DOCG: è un vino fresco e fruttato, ideale per accompagnare piatti a base di carne bianca, come il pollo arrosto o il coniglio alla cacciatora. Si sposa bene anche con i salumi toscani, come il prosciutto crudo e la finocchiona.

Chianti Superiore DOCG: ha una struttura più corposa rispetto al Chianti DOCG classico, ma conserva ancora una buona freschezza. Si abbina bene con piatti a base di carni rosse, come il bollito misto o le braciole al sugo.

Chianti Riserva DOCG: è un vino più strutturato e complesso, ideale per accompagnare piatti a base di carni rosse grigliate o arrosto, come la bistecca alla fiorentina o il cinghiale in umido. Si sposa bene anche con i formaggi stagionati, come il pecorino toscano.

Chianti Gran Selezione DOCG: è la tipologia più prestigiosa di Chianti, prodotta con uve selezionate da vigneti specifici. Si abbina bene con piatti a base di carni rosse pregiate, come il manzo chianino o il cervo. Si sposa bene anche con i formaggi stagionati e i piatti a base di tartufi.

Chianti Classico DOCG: è prodotto nella sottozona storica del Chianti, compresa tra le province di Firenze e Siena. Si abbina bene con i piatti tipici della cucina toscana, come la ribollita, la pappa al pomodoro o la bistecca alla fiorentina.

Chianti Classico Riserva DOCG: è un vino più strutturato e complesso rispetto al Chianti Classico DOCG classico. Si abbina bene con i piatti a base di carni rosse grigliate o arrosto, come il filetto alla Wellington o il pollo al mattone. Si sposa bene anche con i formaggi stagionati e i piatti a base di funghi.

Chianti Classico Gran Selezione DOCG: è la tipologia più prestigiosa di Chianti Classico, prodotta con uve selezionate da vigneti specifici. Si abbina bene con piatti a base di carni rosse pregiate, come il manzo chianino o il cervo. Si sposa bene anche con i formaggi stagionati e i piatti a base di tartufi.

Chianti Colli Aretini DOCG, Chianti Colli Fiorentini DOCG, Chianti Colli Senesi DOCG, Chianti Montalbano DOCG, Chianti Montespertoli DOCG, Chianti Rùfina DOCG e Chianti Colli Arentini DOCG: sono denominazioni specifiche che identificano vini prodotti in specifiche aree geografiche all'interno della zona del Chianti. Si abbinano bene con i piatti tipici della cucina toscana e con i formaggi locali.

Eccoci alla fine di questo tour enologico, hai scoperto che non esiste un vino Chianti, ma piuttosto un caleidoscopio di diverse interpretazioni e terroir che da vita a una variegata famiglia di vini e filosofie produttive. Non ti resta che iniziare ad assaggiare!