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Jean-François Coquard

Nato in Beaujolais, Jean-François Coquard, il più piccolo di sei figli, rappresenta, per la sua famiglia, la tredicesima generazione di vignaioli. Jean-François è cresciuto tra i vigneti di famiglia, nella zona di Pierres Dorées; fin da bambino, infatti, è stato coinvolto in ogni fase del processo di vinificazione, dalla potatura, passando per la raccolta e arrivando alla vinificazione. Crescendo, poi, la sua è diventata una vera e propria passione e, dopo la laurea in Biologia, ha conseguito anche un Master in Enologia all'Università di Digione; durante gli studi, inoltre, ha affinato, in qualità di stagista, le sue conoscenze su Pinot Nero e Chardonnay all'Hospices de Beaune.
Dopo la laurea, poi, Jean-François si è trasferito in Italia e, nell'Oltrepò Pavese, ha lavorato nella Tenuta Mazzolino; qui ha trascorso ben 15 anni, gestendo sia la produzione che la distribuzione, in tutto il mondo, del vino e grazie alla sua particolare sensibilità ha dato vita a vini fini ed eleganti, tutti grandi espressioni del peculiare terroir natio. Tornato, poi, in Francia, nel 2017 ha realizzato, finalmente, il grande sogno di avere un'azienda vitivinicola di proprietà e, a Chessy, nel sud del Beaujolais, ha dato vita alla JFC Vins, mettendo così in gioco la sua esperienza pluriennale come consulente e la sua padronanza nella gestione dei vigneti e della cantina. Tutti i suoi vini, che nascano da uve gamay, pinot nero o chardonnay, sono rappresentativi della sua storia personale e coniugano l'estro italiano con l'eleganza francese.
Jean-François, però, non ha certo intenzione di fermarsi qui; è intenzionato, infatti, a rendere i suoi vini sempre più peculiari e ad esplorare anche l'affascinante mondo degli Spirits. Tra i suoi vini meritano, al momento, una speciale menzione il Beaujolais Blanc ""Pierres Dorées"" e il Morgon Les Charmes.
Il primo nasce da uve chardonnay allevate su suoli argillo-calcarei e raccolte manualmente; affinato sui lieviti per circa un anno, regala un sorso sapido e ben definito, equilibrato e di finitura quasi gessosa. Il secondo, invece, è prodotto a partire da uve gamay, allevate su suoli granitici, è affinato in cemento ed è particolarmente invitante, suadente e di piacevole scorrevolezza: è difficile separarsene dopo il primo sorso.