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Domaine Virely Rougeot

La Borgogna francese è una regione, che, per coloro che amano il vino, è davvero inimitabile. A differenza di un’altra rinomata zona francese, quella di Bordeaux, qui le cantine non hanno quasi mai grandi dimensioni, ma si dividono minuscole parcelle di terra situate nei terroir più vocati. La tradizione vitivinicola della regione nasce ai tempi degli antichi romani, e ha avuto soprattutto nei monaci le figure depositarie di antichi saperi e tradizioni che hanno fatto sì che il fare vino in questa regione si evolvesse nel corso dei secoli. Tra le tante aziende che si possono incontrare sul territorio, a Pommard ci si imbatte nel Domaine Virely Rougeot. La storia del Domaine inizia con Louis, discendente di un’antica famiglia da sempre dedita alla produzione di vini. Louis si trasferì a Pommard, piccolo comune francese facente parte del dipartimento della Côte-d'Or, rilevando la proprietà dei suoi suoceri all’inizio del ventesimo secolo. Nel 1926 acquistò una parcella di terreno importante, il 1er Cru di “Clos des Arvelets”, fiore all’occhiello di tutta la tenuta. Nel 1951 Louis viene aiutato nella gestione dal figlio Bernard, che inizia un’opera espansiva anche nelle AOC di Mersault e Beaune, acquistando diversi vigneti. Oggi a capo del Domaine troviamo Patrick – uno dei figli di Bernard – e sua moglie, che portano avanti una tradizione rigorosamente famigliare. I territori vitati si estendono per circa 9 ettari all’interno di tre denominazioni importanti, Pommard, Beaune e Meursault. Tra i filari si coltivano i vitigni simbolo della viticoltura borgognona, ossia pinot noir e chardonnay, avendo cura di osservare le piante quotidianamente, così da monitorarne costantemente gli sviluppi in modo da giungere al periodo della vendemmia potendo avere uve sane e ricche di caratteristiche organolettiche. La cantina dà oggi origine a otto etichette, dove prevalgono i rossi sui bianchi, capaci di raccontare l’eleganza e il fascino di una zona vitivinicola che fa sognare tutti gli appassionati.