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Crocizia

Il cuore dell’Azienda agricola Crocizia sono le vigne che Marco Rizzardi e il padre Aurelio hanno messo a dimora nel 1992 a quasi 500 metri d’altezza - su un suolo ricco di marne affioranti - intorno alla loro casa colonica nella frazione Pastorello del Comune di Langhirano (PR), per cinquant’anni questi suoli non hanno visto alcun tipo di concimazione, per questo si sono arricchiti di sostanze minerali ed organiche. In meno di un ettaro di collina hanno trovato dimora tutte le più importanti varietà locali, che sono la malvasia, il sauvignon, la barbera, la croatina e il lambrusco, oltre ad una piccola parcella di pinot nero. Oggi l’azienda coltiva anche, in affitto, una decina di parcelle, piccole vigne anche di mille metri, filari che hanno cinquanta o sessant’anni, e che rischiavano l’abbandono da parte di proprietari ormai anziani. Le scelte aziendali parlano di filari inerbiti e di un sesto d’impianto non adatto a nessun mezzo meccanico, pensato per una lavorazione manuale, contadina. La gestione è di tipo biologico, certificato sin dal 2003, con ispirazione ad alcune pratiche della biodinamica. Le prime 4.000 bottiglie sono del 2003 appunto. Oggi non superano le 15.000, a seconda dell’annata. Marco Rizzardi è un ambasciatore della tradizione emiliana dei rifermentati in bottiglia: la maggior parte delle etichette sono infatti vini frizzanti, che vengono imbottigliati a primavera con un leggero residuo zuccherino che dà il la alla seconda fermentazione, che avviene per merito dei lieviti indigeni. Crocizia ha contribuito alla nascita di Emilia Sur Lì, un’associazione il cui obiettivo è valorizzare i vini rifermentati del territorio Emiliano, oltre che il lavoro del vignaiolo dall’inizio alla fine. Accanto ai vini, da qualche anno l’azienda imbottiglia anche sidro, di mele e di pere. Una scommessa che è anche il recupero di una tradizione: le piante da frutto cingono le piccole vigne in affitto.

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