Sa Defenza

Storia di famiglia, oggi alla quarta generazione - si è partiti dal bisnonno proveniente da Gavoi - i tre fratelli Marchi - Anna, Paolo e Pietro - producono vino a Donori - piccolo comune di circa duemila abitanti - trenta chilometri a nord di Cagliari, zona vocata agli autoctoni nuragus, nasco, cannonau e bovale sardo. Lavorano in un territorio abitato sin dalla preistoria, come dimostrano reperti di età nuragica, che testimoniano l’occupazione di queste terre nell’età del bronzo. Sa Defenza è un’azienda agricola familiare (i fratelli sono affiancati dai genitori Salvatore e Silvana), e la proprietà si estende su una superficie di 45 ettari. Sono 14 gli ettari dedicati alla vigna, condotte in lavorazione sinergica - un metodo di non lavorazione del suolo inerbito spontaneamente - su terreno collinare granitico-sabbioso, povero per antonomasia, arricchito, appunto, con gli sfalci. La biodiversità del suolo crea un ecosistema integrato a quello della “macchia” circostante, così che le piante si autoregolino e si difendano da sé. In vigna non resta che un po’ di zolfo in polvere per alcuni trattamenti. Le rese sono di 60-70 quintali per ettaro, grazie anche agli impianti di 4500 piante per ettaro. Oltre all’uva, in azienda ci sono un oliveto, susini, peschi e un agrumeto i quali vengono trattati solamente con macerati di ortica e macerati di aglio. Quattordici ettari sono lasciati incolti, e qui prevale la macchia mediterranea. Sa Defenza in italiano significa “la difesa”, nome di una località - e di una chiesetta dal Settecento - ma anche sintesi della filosofia aziendale verso il territorio e nei confronti di chi beve questi vini artigianali. La prima bottiglia è del 2010. La costruzione della cantina è stata avviata nel 2013. Le vendemmie sono manuali con macerazioni sui rossi e sui bianchi da fermentazioni spontanee a temperature controllate o a temperatura di cantina, non si effettuano filtrazioni né chiarifiche e si lavora con bassissima solforosa aggiunta.