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Stephane Bernaudeau

La Francia è una nazione europea dove, da sempre, la viticoltura ha affondato le proprie radici: una realtà dove il vino viene declinato in più zone e versioni, e che è in grado di regalare in ogni terroir grandissime soddisfazioni al palato. Un’area che è da sempre agli onori della cronaca è quella delle Valle della Loira: molto estesa, - è infatti fra le regioni vitivinicole più grandi di tutto il paese-, caratterizzata da una varietà di microclimi e ambienti influenzati dalla presenza dell’omonimo fiume, è famosa per la produzione di vini bianchi. All’interno di essa, una località in particolare è rinomata per la varietà di vitigni coltivati e metodi di produzione adottati: stiamo parlando della zona di Anjou-Saumur. Proprio qui, in questo piccolo angolo di paradiso, si trova l’azienda di Stephane Bernaudeau, estesa su una superficie di circa 2 ettari e mezzo. Stephane Bernaudeau ha lavorato per molti anni nell’azienda di proprietà di Marc Angeli, Ferme de la Sansonnière: i due sono molto amici, ed è proprio con i terreni di Ferme de la Sansonnière che confina la cantina di Stephane. Tutti i vini prodotti sono espressione di minuscole parcelle situate nel territorio di Anjou, condotte secondo una filosofia produttiva che segue i rigidi principi della biodinamica; l’azienda appartiene infatti al movimento della “Triple A”, dove i vigneron vengono considerati “agricoltori, artigiani e artisti”, incaricati di far emergere l’originalità dei vitigni utilizzati in maniera naturale, senza la standardizzazione che spesso rende uve diverse molto simili. I prodotti di Stephane Bernaudeau sono bottiglie dal sapore antico, originali per sviluppo gustativo e indimenticabili per dimensione, capaci di esprimere se stesse e il terroir di origine anche a numerosi anni di distanza: “Les Onglés” e la “Cuvée Les Nourissons” lasciano il segno, risvegliando al naso e in bocca sensazioni genuine e autentiche.