Vouvray Brut Non Dosé 2020 - François Pinon
François Pinon

Vouvray Brut Non Dosé 2020 - François Pinon

36,00 €
  • In pronta consegna
  • Annata: 2020
  • Denominazione: Vouvray AOC
  • Vitigno: chenin blanc 100%
  • Alcol: 12.5%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2024/2029
  • Temperatura di servizio: 6/8 °C
  • Momento per degustarlo: Aperitivo
  • Giudizio di Tannico: 97pt
  • Tipologia: Spumante
  • Abbinamenti: Antipasti di pesce, Secondi di pesce

Note di degustazione

Giallo paglierino, con riflessi dorati; perlage fine e persistente. Al naso si esprime con sentori di frutta tropicale, agrumi e mela verde e note erbacee e di crosta di pane. Al palato è cremeso, fresco, di buona sapidità. Equilibrato.

Abbinamenti

Ideale per allietare l'aperitivo, si sposa bene con gli antipasti di pesce, il tonno e il pesce spada.

Vouvray Brut Non Dosé 2020 - François Pinon: Perchè ci piace

Il Vauvray Brut Non Dosé di François Pinon nasce da uve chenin blanc, accuratamente selezionate, allevate in una delle regioni, forse, meno note della Loira. Vouvray, infatti, è spesso meno conosciuta di altre, come Sancerre e Pouilly-Fumé, ma vanta comunque una grande vocazione per la viticoltura: non è un caso che fosse già vinificata nel medioevo. In un tale contesto, Pinon, produce un vino, affinato sui lieviti per 48 mesi, di altissima intensità, articolato quanto ci si aspetterebbe e dal sorso piacevolmente rinfrancante. Da provare.

Cantina

François Pinon è un vigneron de la Vallée de la Cousse, la valle più antica della denominazione di Vouvray; splendidamente plasmata dal corso del fiume Brenne, è una zona molto interessante dal punto di vista enologico e ciò lo deve, anche, ai suoi suoli argillosi e ricchi di rocce di silice, minerale che, non a caso, caratterizza tanto radicalmente i vini della zona.
François è un uomo di lunga esperienza; dopo quasi quarant’anni di vendemmie personali ed una vita in vigna, si può considerare, oggi, una vera e propria enciclopedia storica della zona di Vouvray.
La grande intuizione di François è stata quella di mantenere, nel suo Domaine, i vigneti vecchi, cercandone di nuovi in zone veramente di pregio.
I suoli della tenuta si distinguono per presenza di argilla e di silice e più una componente prevale sull'altra maggiore sarà la caratterizzazione nel vino; François, però, ha un debole per i vigneti allevati su suoli dove i due elementi si bilanciano e quindi è così che coltiva le sue viti.
François, inoltre, ha sempre cercato di mantenere gli stili classici di Vouvray, con i suoi Demi-sec e i Moelleux, nonostante il mercato ne richiedesse sempre meno.
Recentemente, poi, con l’ingresso in azienda del figlio Julien stanno vedendo la luce le prime interpretazioni di vini secchi “parcellari”; si tratta di vini magistrali, di carattere e profondità.
Oggi François lavora, seguendo i dettami dell'agricoltura biologica, circa 14 ettari di vigneto ed arriva a produrre circa 80 mila bottiglie.
Ultimamente la Loira ha sofferto parecchie sfortune, tra grandine e gelate, infatti, negli ultimi 6 anni si è raccolto poco, ma fa parte del gioco e, come buona abitudine di ogni cantina della Loira, nelle annate magre si fanno uscire i vini del passato, delizie degli anni '80 e '90, da non perdere assolutamente.

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