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Qual è la differenza tra Champagne e Spumante?

Di Redazione


differenza champagne spumante


Anche tu se
i tra coloro che non hanno mai osato chiedere agli amici intenditori che differenza c'è tra Champagne e spumante? Niente paura. 

Quando ci si avvicina al mondo del vino è normale avere tanti dubbi sulle terminologie corrette. Se ti può confortare, sei in buona compagnia.

Infatti, la differenza tra Champagne e Spumante è la domanda delle domande quando ci si approccia al mondo delle bollicine.

La questione è: se sono entrambi vini effervescenti e possono anche essere prodotti con gli stessi metodi, allora qual è la differenza?

Scopriamola facendo un passo indietro.

Cosa sono Champagne e spumante?


Lo Champagne è uno specifico tipo di vino effervescente: 

  • prodotto con la Méthode Champenoise o Metodo Classico, 

  • nato nella regione omonima francese, 

  • in cui si possono usare solo Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier. 

Il termine è corretto solo per i vini con queste caratteristiche e protetti dalla denominazione di origine. Questo mette i vini della regione al riparo da contraffazioni e, d’altro canto, significa che questi devono sottostare a una serie di regole che sono raccolte nel cahier des charges”, ovvero il disciplinare.

Spumante invece è un modo generico per riferirsi ai vini che letteralmente fanno la spuma, cioè le famose e tanto amate bollicine. Non indica una zona in particolare, né uve né metodo di produzione. È insomma un termine più ampio.

Sono due i processi più usati per la spumantizzazione: da un lato lo Champenoise, usato per l'appunto in Champagne, e il Metodo Martinotti-Charmat dall'altro.

C'era una volta un monaco in Champagne: alle origini della leggenda


Come in tutte le migliori storie, non sappiamo esattamente dove finiscano i fatti e dove inizi la leggenda. Si dice che l'origine dello Champagne risalga nientemeno che a un monaco benedettino di nome Dom Pierre Pérignon, nell'abbazia di Hautvillers nel XVII secolo.

Non si sa bene se per caso o se per esperimenti fatti intenzionalmente, il monaco si rese conto che alcune bottiglie scoppiavano per la pressione dell'anidride carbonica che si veniva a creare al loro interno.

I primissimi Champagne nascevano così.

La Méthode Champenoise o Metodo Classico

Ma in cosa consisteva il metodo del monaco Dom Pérignon?

La Méthode Champenoise (in francese è femminile), o anche Metodo Classico, è un processo per la spumantizzazione che si basa su due fermentazioni. La prima è la fermentazione alcolica, che fanno tutti i vini. È nella seconda, tuttavia, che avviene la magia. Si fa ripartire una seconda fermentazione con l'aggiunta di lieviti e zuccheri, dando il via alla presa di spuma, che con il Metodo Classico avviene direttamente in bottiglia.

In questo modo il vino affina sui lieviti esausti e si arricchisce di aromi come crosta di pane e brioche, che derivano da un periodo di riposo che a seconda dello stile può essere più o meno lungo.

Le zone e le uve: cosa fa dello Champagne lo Champagne?

Questo Metodo ormai viene utilizzato quasi ovunque nel mondo, ma per poter inserire la dicitura "Champagne" in etichetta, oltre a essere prodotto con il metodo della rifermentazione in bottiglia, il vino deve essere creato nella regione della Champagne, vicino alla città di Reims.

In particolare, le zone di produzione dello Champagne sono: Montagne de Reims, Côte des Blancs, Vallée de la Marne, Côte de Sézanne e Aube.

Le varietà di uve permesse sono quelle della tradizione: Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier.

L'altra faccia dello spumante: il metodo Martinotti-Charmat


L'altro metodo per la spumantizzazione più largamente usato è il Martinotti-Charmat. Fino agli inizi del 1800 l'unico processo conosciuto era quello champenois, ma l'enologo Federico Martinotti studiò un sistema per la spumantizzazione che riducesse anche tempi e costi. Quindici anni dopo Eugéne Charmat costruì e brevettò l'attrezzatura.

La differenza sostanziale con il Metodo Classico sta nel luogo in cui avviene la seconda fermentazione. Col Metodo Martinotti-Charmat la rifermentazione avviene in grandi contenitori pressurizzati, chiamati autoclavi.

Il Metodo Martinotti-Charmat è particolarmente legato allo spumante italiano. Le zone più famose per il suo utilizzo si trovano infatti nel Belpaese, per esempio in Veneto con il Prosecco come portabandiera, in Emilia Romagna con il Lambrusco, o in Lombardia con il Moscato d'Asti. 

Le principali differenze tra Champagne e spumante


A questo punto la differenza tra Champagne e spumante dovrebbe cominciare a essere molto più chiara. Riassumendo, abbiamo visto che le differenze risiedono:

  • nel metodo di produzione: lo Champagne è prodotto solo ed esclusivamente con il Metodo Classico, o anche detto della rifermentazione in bottiglia, mentre lo spumante può essere prodotto sia con quel metodo che con altri, tra cui il più famoso è il Martinotti-Charmat;

  • nella regione di produzione: lo Champagne che nasce nella regione omonima francese è l'unico che può legalmente inserire la dicitura "Champagne" in etichetta, mentre in qualunque altra regione del mondo un vino effervescente, anche se prodotto con Metodo Classico, rimane più generalmente uno spumante. Ovviamente in alcune regioni questi vini sono protetti da altre denominazioni di origine, come il Franciacorta in Lombardia, il Cava in Spagna, o il Crémant d'Alsace nella stessa Francia.

  • nelle uve utilizzate: le varietà utilizzate in Champagne sono solo Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier, mentre per altri spumanti nel mondo, a seconda della denominazione, si possono o si devono usare anche altri vitigni. In Veneto, per esempio, per il Prosecco Valdobbiadene l'uva che deve essere presente almeno all'85% è la Glera.

  • in prestigio e prezzo: il metodo di produzione utilizzato in Champagne è sicuramente più costoso rispetto per esempio al Metodo Charmat, e, oltre a questo, si basa su un know-how tradizionale e un'expertise precisa che vengono tramandati di generazione in generazione. È facile capire come gli Champagne godano di tanto prestigio ed è per questo che tendono ad avere un valore maggiore di altri spumanti. E il Franciacorta segue per molti versi questa stessa strada.

Abbinamenti per Champagne e spumante: il segreto svelato

C'è un'altra domanda che ci sentiamo spesso porre ed è: c'è differenza negli abbinamenti gastronomici? E quindi: a cosa si abbina lo Champagne e a cosa si abbina lo spumante?

La verità è che, più che una questione di Champagne o spumante, è una questione di altre caratteristiche del vino. Ovviamente una grossa differenza la fa il metodo di spumantizzazione, ma a parità di Metodo Classico sono altri gli aspetti da guardare per un abbinamento vincente.

Per esempio, il dosaggio (cioè in parole semplici la dolcezza del vino), il livello di mineralità e di sapidità, gli aromi primari di frutta e fiori, gli aromi dell'affinamento sui lieviti (come le tanto particolari note di panificazione), l'acidità, la tensione, ecc. Queste sono caratteristiche che, in misura diversa, dipendono dal territorio di origine, dal clima, dalla tecnica di una cantina specifica, dalle uve utilizzate, e così via. 

Detto ciò, non si può dire che ci sia un vino effervescente migliore di un altro in senso assoluto. È evidente che esiste la bollicina giusta per ogni occasione, ogni cibo e, soprattutto, ogni gusto. Che ne dici di dare un'occhiata ai migliori Champagne in vendita online nella nostra selezione? Se invece vuoi continuare a studiare puoi leggere la nostra guida che ti spiega la differenza tra Champagne e Crémant.

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