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Fattoria Camigliano

Colline Lucchesi Rosso DOC “Nero del Gobbo” 2015 - Fattoria Camigliano

15,50 €

Esaurito

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  • Annata: 2015

  • Denominazione: Colline Lucchesi DOC

  • Vitigni: sangiovese 80% , syrah 10%, merlot 10%

  • Alcol: 14.5%

  • Formato: 0.75l

  • Consumo ideale: 2019/2025

  • Temperatura di servizio: 16/18 °C

  • Momento per degustarlo: Cena tra amici, Pranzo in famiglia

  • Giudizio di Tannico: 90pt

  • Tipologia: Rosso

  • Abbinamenti: Primi di carne, Salumi, Secondi di carne rossa, Selvaggina

Note di degustazione

Rosso rubino carico alla vista, dal naso immediato e intenso, con sentori fruttati e floreali, con frutti rossi e neri in evidenza, accompagnati da note di violetta e leggeri aromi speziati. Al palato entra caldo e morbido, con tannini ben presenti e una vivace traccia fresca a ravvivare la beva. Il sorso risulta così ben equilibrato, piacevole ed elegante, dalla beva appagante.

Abbinamenti

Si abbina alla perfezione con primi e secondi piatti a base di carne rossa e selvaggina, ma è da provare anche con salumi e affettati della tradizione toscana.

cantina

Fattoria Camigliano sorge a Lucca, tra le incantevoli colline toscane, circondata da borghi, chiese, torri e innumerevoli costruzioni di epoca medioevale.
In località Capannori, dove si colloca ... vai alla scheda della cantina

Colline Lucchesi Rosso DOC “Nero del Gobbo” 2015 - Fattoria Camigliano: Perché ci piace

Ottenuto da un classico blend di uve sangiovese, syrah e merlot, il “Nero del Gobbo” colpisce per la sua piacevolezza al palato fin dal primo sorso.
Questo Rosso delle Colline Lucchesi DOC di Fattoria Camigliano è un vino biologico molto interessante, da servire agli amici o in famiglia per un pranzo informale.
Tutto concorre all'armonia e all'eleganza del “Nero del Gobbo”, dall'ottima posizione in cui sono collocati i vigneti, dal invidiabile ambiente pedo-climatico, dal perfetto grado di maturazione delle uve, alla loro sapiente lavorazione in cantina.
Qui infatti non si ricorre a lieviti selezionati in fase di fermentazione ma i lieviti indigeni avviano la fermentazione rigorosamente spontanea in vasche di acciaio inox.
In seguito l'80% del vino sosta in acciaio mentre il rimanente 10% matura in botte di legno per conferire al vino maggiore rotondità e morbidezza, infine si imbottiglia senza chiarifiche o filtrazioni.

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