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Terre Bianche

Se negli ultimi dieci anni si è prepotentemente iniziato a parlare del Rossese di Dolceacqua, è anche grazie allo straordinario lavoro portato avanti da Filippo e Paolo Rondelli e da Franco Laconi, anime della cantina “Terre Bianche”.
Tutto ha avuto inizio verso la fine dell’Ottocento, nel 1870 per l’esattezza, quando sono stati piantati i primi appezzamenti in questa particolare zona della Liguria, un’area caratterizzata dai terreni bianchissimi, da cui il nome stesso della cantina. Siamo in Val Nervia, in località Arcagna, nel comune di Dolceacqua, in provincia di Imperia per la precisione: è qui dove si incontrano i vigneti aziendali, situati a oltre quattrocento metri di altitudine sul livello del mare, in un luogo che dà alla luce non solo vini rossi di grande carattere, ma anche due etichette di bianchi, il Vermentino e il Pigato, dalla spiccata vocazione marina.
Tra i filari, ogni pianta viene curata e allevata maniacalmente, con metodo e rigore, rispettando al massimo l’ambiente, la natura e l’equilibrio di tutto l’ecosistema. Partendo da una profonda conoscenza delle vigne e delle varietà vitate, poi, si arriva successivamente in cantina, dove l’obiettivo principale che viene costantemente perseguito è sempre quello di ottenere nei vini la massima fedeltà al terroir, lavorando e interpretando l’uva senza mai snaturare ciò che la stagione e il territorio sono stati capaci di arrivare a esprimere nel frutto.
In questa maniera, monitorando scrupolosamente e maniacalmente tutti i passaggi produttivi, e soprattutto senza mai appesantire il vino con inutili artifici e orpelli, nascono bottiglie sincere, oneste, vere e veritiere. Una gamma al momento composta da sette etichette - tre bianchi e quattro rossi - per una produzione eccellente, sempre in crescita, portabandiera di una zona, quella di Dolceacqua, che si sta affermando come una delle più interessanti non solo dell’Italia Occidentale ma di tutta la Penisola intera.