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Romeo

La zona di Montepulciano, nel sud-est della Toscana, è caratterizzata da un patrimonio artistico e paesaggistico davvero incredibile ed è da sempre legata alla storia della viticoltura, come testimonia un antico scritto datato addirittura 789 d.C.. In questa cornice la vite e l’ulivo sono i due elementi che scandiscono quotidianamente la vita di Massimo Romeo, proprietario dell’omonima cantina dal 1982, e della sua famiglia. L’azienda agricola è formata da due unità poderali, ciascuna con una vocazione ben precisa a causa della conformazione del suolo: il “Podere Totona” si trova in una zona che rappresenta l’habitat ideale per l’ulivo, mentre è dal “Podere Corsica”, grande poco più di sei ettari e situato nel cuore delle colline dove si produce il Vino Nobile di Montepulciano, che ogni anno vedono la luce le circa 25.000 bottiglie prodotte. La produzione è molto limitata, sia per ciò che riguarda la resa per ettaro, sia per quanto concerne il metodo di lavoro che sta alla base della filosofia aziendale. Dal 1990 infatti Massimo coltiva sia le viti che gli ulivi con metodi naturali, senza usare antiparassitari o prodotti di sintesi né diserbanti, insetticidi o concimi chimici. Una scelta tesa a garantire qualità e autenticità, vincolata ad un ideale di sostenibilità, biodiversità e bassissimo impatto ambientale; dal 2008 l’azienda è in possesso dell’“Attestato di Conformità di Azienda Biologica”, fiore all’occhiello di un percorso in cui Massimo crede davvero fermamente. Ogni anno si creano nove etichette, e la parte del protagonista spetta al Vino Nobile di Montepulciano, dove il Lipitresco e la Riserva dei Mandorli toccano gli apici qualitativi dell’intera gamma. Di grande impatto anche il fratello minore del Nobile, il Rosso di Montepulciano. Vini “internazionali”, che comunicano l’artigianalità del Made in Italy nel mondo, e che ben rappresentano l’importanza del legame tra queste “terre nobili” e il vino.

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