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Prodigio Divino

Bruno Tommassini, Edoardo Marziari e Fabio Canino: sono questi i tre nomi che stanno dietro al progetto “Prodigio Divino”. Compagni nella vita i primi due, e noto artista a tutto tondo l’ultimo, insieme compongono un trio basato prima di tutto sull’amicizia, poi anche sulla voglia di fare e di concretizzare i progetti su cui credono. Ecco allora “Prodigio Divino”, azienda che commercializza vini sotto il proprio brand, partendo da quelle che, al momento, sono le due gamme di etichette principali: “Vinocchio” e “Uvagina”. Due nomi sotto cui prendono vita rossi, bianchi e bollicine. Due nomi che sono uniti da una filosofia comune, apparentemente trasgressiva, ironica e scanzonata, ma nella sostanza ben delineata, libera da schemi mentali e da pregiudizi, e allo stesso tempo volta alla massima eccellenza possibile. Vini fatti col cuore, fatti con la voglia di uscire fuori dal comune, mettendo in campo naturalezza prima di tutto, poi anche competenze e capacità. Abbiamo quindi due Prosecco, un Brut e un Extra Dry, entrambi provenienti dalla Valdobbiadene e interpretati nella versione “Superiore”, poi altre quattro tipologie, tutte invece provenienti dalla Toscana e a Indicazione Geografica Tipica, e figlie di uve merlot, cabernet sauvignon, sangiovese, canaiolo, vermentino, chardonnay e viognier. Ma non finisce qui: la ricercatezza della qualità del prodotto continua anche nella selezione dei materiali, raffinati ed eleganti, a loro modo artistici, fino poi ad arrivare a perseguire un progetto che diventa anche una sfida per un mondo migliore, dove l’uguaglianza e la libertà possano essere i due capisaldi assoluti. Ecco allora che i due marchi, “Vinocchio” e “Uvagina”, si fanno portavoce di una “battaglia” culturale, basata su un messaggio preciso e definito: combattere per i diritti civili e supportare concretamente e praticamente le “lotte” omosessuali. Vini, in sostanza, che vanno oltre l’apparenza, affrancandosi da ogni preconcetto e da ogni preclusione: vini veri, vini liberi.