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Grottafumata


Mauro Cutuli e Mariangela Prestifilippo fondano l’Azienda Agricola Grottafumata nel 2015, in Contrada Grottafumata, sulle pendici dell’Etna a 300 m s.l.m ad ovest di Randazzo, ci troviamo in un contesto completamente selvaggio e naturale sul versante sud del vulcano. L’azienda inizialmente produce solo un olio da cultivar Nocellara da piante di 40 anni, un prodotto emblematico della filosofia produttiva di Mauro e Mariangela: olio biologico da uliveti coltivati senza l’uso di pesticidi né fertilizzanti, solo le tante coccinelle e le lucertole che popolano la tenuta a protezione degli ulivi; molito ad una temperatura di 26° nell’arco di 15 ore dalla raccolta, l’Olio viene apprezzato dai più grandi Chef stellati del Mondo. Passano due anni è il 2017, saliamo a 700 m. s.l.m. in Contrada Monta Gorna, Carpene e Monte Ilice è qui che Mauro, ex sommelier di lunga esperienza inizia la seconda fase del suo progetto, quella che lo riconnette con la sua infanzia, iniziando a produrre vini naturali sul versante sud dell’Etna. Grottafumata si dota di 2 ettari di viti con una media di sessant’anni - con picchi di cento anni d’età, allevate ad alberello sul rinomato suolo vulcanico, di nerello mascalese, nerello cappuccio, carricante e catarratto da cui producono un Etna Rosso Doc e un Etna Bianco Doc. I principi aziendali su cui si basano dall’inizio Mauro e Mariangela ruotano attorno al rispetto e alla conservazione di un patrimonio selvaggio e incontaminato, quello dell’Etna lato sud, è con umiltà che Mauro dice di star “imparando a fare il vignaiolo, partendo dalla terra e lavorandola secondo principi di naturalità, senza ricorrere a prodotti chimici che possano tenere lontani gli animali dalla vigna”. Riferimento d’amore che ritroviamo sulle loro etichette, il falco, la serpe, il riccio e una citazione a Esopo, con la volpe al centro che è sinonimo di uva buona e matura. I vini naturali di Grottafumata, i cui bianchi sono vinificati con macerazione delle bucce per alcuni giorni ed i rossi hanno un’inconsueta vena succosa rispetto a quella tannica tipica, evocano libertà e vitalità, non venendo in alcun modo filtrati né chiarificati.