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Fedrizzi

La storia dell'azienda agricola Fedrizzi inizia verso la metà del 1800 quando il bisnonno dell'attuale proprietario, che all'epoca coltivava pinot grigio, lagrein e teroldego, portò a termine la prima vinificazione. Oggi l'azienda, cinque generazioni dopo, è gestita da Giovanni Fedrizzi; quest'ultimo, dopo aver frequentato l'Istuto Agrario di San Michele, ha infatti deciso di dedicarsi all'attività di famiglia. L'azienda, da sempre volta ad ottenere alti standard qualitativi, punta a rese molto basse e tende ad applicare nuove tecniche agronomiche e di vinificazione, atte a mantenere e a rendere salubre e peculiare il prodotto finale. Comprensiva di 6,5 ettari, l'azienda si trova nella Piana Rotaliana e, tutt'ora, utilizza prevalentemente, come forma di allevamento, la pergola doppia trentina. Le vigne, di un'età che va dai 40 ai 45 anni, prosperano in un equilibrio vegeto-produttivo ottimale e ciò rende possibile ottenere vini di buona struttura, oltre a ottime gradazioni alcoliche. Recentemente, inoltre, è stato realizzato un nuovo impianto di teroldego in una zona in cui il vigneto risultava non essere omogeneo dal punto di vista geo-pedologico; l'utilizzo di portainnesti deboli e di media vigoria ha, in questo caso, permesso di garantire, alla futura vigna, un buon equilibrio vegeto-produttivo, inoltre allo scopo di migliorare le caratteristiche organolettiche del vino e ottenere, in particolare, tannini più maturi, eleganti e giustamente equilibrati, si è anche adottato, come forma di allevamento, il guyot. L'azienda, concentrata sull'allevamento delle varietà autoctone teroldego, che trova nella Piana Rotaliana il suo habitat naturale, e lagrein, considerato il fratello, non sempre minore, del primo, produce vini di grande personalità, chiare espressioni di un territorio unico e in grado di raccontare, al meglio, tutta la tipicità e la vigoria delle uve da cui nascono. Non è un caso, quindi, che, negli ultimi anni, Vini Buoni d'Italia e Slow Wine abbiano premiato sia il Teroldego "Due Vigneti" 2011 che il Teroldego Rotaliano 2007.