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C. da Silvia

Da sempre il Portogallo è un territorio fortemente legato alle proprie radici e tradizioni. Non fa eccezione il mondo del vino, dove le uve coltivate sono quasi esclusivamente di origine autoctona. Uno dei prodotti vinicoli che identifica più di altri ciò che viene normalmente associato al terroir portoghese è il Porto, vino fortificato che viene realizzando aggiungendo, durante la fermentazione, alcol d’uva, incolore e insapore, interrompendo così il processo fermentativo, e lasciando quindi una percentuale di zucchero residua che contribuisce a modificare il grado alcolico finale in bottiglia. Si tratta di una tipologia di vino realizzata all’interno della valle del Douro, dove oramai gli ettari coltivati sono circa 46.000, e i viticoltori 40.000. Tra le diverse realtà produttive, un posto di rilievo spetta alla C. Da Silva, cantina fondata nel 1862 e situata nella ridente città di Porto. L’azienda, originariamente chiamata “Corrêa Ribeiro e Filhos”, cambiò il proprio nome quando, nel 1933, Clemente da Silva ne divenne proprietario, realizzando il sogno di una vita. Sin dall’inizio Clemente, personaggio volenteroso e appassionato, spinse molto sull’export dei propri prodotti, aprendo dei canali commerciali molto interessanti, sia con il Brasile che con l’America del Nord. Anno dopo anno, grazie ad una volontà di ferro e ad uno spirito imprenditoriale molto spiccato, i prodotti marchiati C. da Silva arrivarono anche in Europa e in Asia. Oggi la “mission” aziendale mira a produrre bottiglie caratterizzate dall’alta qualità e dall’immagine fresca, per cercare di coinvolgere anche fasce di consumatori giovani; proprio in questa direzione va vista la scelta di creare un nuovo brand identificativo e facilmente pronunciabile, “DALVA”, frutto dell’abbreviazione del cognome di Clemente, “da Silva”. Ogni anno si producono diverse etichette, dal Porto Presidential al Tawny, passando anche per il prezioso Golden White: bottiglie uniche e identitarie, dove la qualità è sempre al primo posto.