Toscana Rosato IGT "Il Canaiuolo" 2023 - Montenidoli
Montenidoli

Toscana Rosato IGT "Il Canaiuolo" 2023 - Montenidoli

17,00 €
  • In pronta consegna (fino a 6 prodotti)
  • Annata: 2023
  • Denominazione: Toscana IGT
  • Vitigno: canaiolo 100%
  • Alcol: 13%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2025/2029
  • Temperatura di servizio: 12/14 °C
  • Momento per degustarlo: Occasione informale
  • Giudizio di Tannico: 86pt
  • Tipologia: Rosé
  • Abbinamenti: Antipasti di pesce, Piatti vegetariani, Primi di pesce

Note di degustazione

Rosa tenue. Al naso si esprime con sentori di lamponi, note di viola e cenni di sottobosco. Al palato si rivela fresco, sapido e di piacevole equilibrio.

Abbinamenti

Ideale anche per allietare l'aperitivo, si sposa bene con gli antipasti, i primi di pesce e i piatti vegetariani.

Toscana Rosato IGT "Il Canaiuolo" 2023 - Montenidoli: Perchè ci piace

Il Toscana Rosato IGT "Il Canaiuolo" di Montenidoli nasce da uve allevate secondo i dettami dell'agricoltura biologica ed è lavorato interamente in acciaio. Intimamente autentico e, sicuramente, non banale, come d'altronde tutta la produzione della medesima azienda, regala un sorso invitante, freschissimo e di sicuro appagamento.

Cantina

Montenidoli sorge in uno splendido territorio, alle porte di San Gimignano; gli Etruschi furono i primi a scoprirne la vocazione e vi piantarono le prime vigne, seguirono, poi, i Romani e i Cavalieri Templari.
Elisabetta Fagiuoli e suo marito Sergio fondano la loro azienda nel 1965; Elisabetta, in particolare, che si porta dietro una tradizione vinicola familiare risalente al ‘600, si è messa al servizio di questo territorio con grande entusiasmo, rispettandone i valori e la tradizione.
Fin dagli inizi, quindi, la terra è stata rispettata; si è data la precedenza a metodi esclusivamente organici e si è scelto di usare solo zolfo e rame contro i parassiti.
Il vigneto di proprietà si sviluppa su 24 ettari; la parte più bassa delle vigne risale al Quaternario ed è composta dai sedimenti calcarei lasciati dal Mar Ligure, fondamentali per alimentare e profumare i vini bianchi, mentre più in alto il terreno risale al Triassico, è il più antico della Toscana ed è ricchissimo di minerali e prezioso per i vini rossi.
Sebbene, con gli anni, la proprietà si sia estesa, le varietà autoctone non sono mai venute meno; vernaccia, sangiovese, canaiolo, trebbiano gentile e malvasia bianca continuano, infatti, ad essere protagonisti dei vini di Elisabetta.
In particolare, la Vernaccia di Elisabetta, si fa testimone, in tutte le diverse versioni - macerata, affinata in vasche di cemento vetrificato o totalmente lavorata in legno - sia della tipicità e complessità del varietale, che degli aspetti più tradizionali e autentici legati, da sempre, alla sua produzione.
Dal primo vino prodotto, nel 1971, selezionato dallo stesso Luigi Veronelli in una delle sue prime recensioni, nulla è cambiato; i bianchi e i rossi di Elisabetta sono, sempre, vini di vertice, espressioni lampanti del territorio natio, poco propensi a strizzar l'occhio alle richieste del mercato.

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