Chianti Colli Senesi DOCG "Il Garrulo" 2022 - Montenidoli
Montenidoli

Chianti Colli Senesi DOCG "Il Garrulo" 2022 - Montenidoli

15,00 €
Esaurito
  • Annata: 2022
  • Denominazione: Chianti Colli Senesi DOCG
  • Vitigno: sangiovese 75%, canaiolo 20%, trebbiano 3%, malvasia 2%
  • Alcol: 14%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2025/2029
  • Temperatura di servizio: 16/18 °C
  • Momento per degustarlo: Cena tra amici
  • Giudizio di Tannico: 88pt
  • Tipologia: Rosso
  • Abbinamenti: Primi di carne, Primi di terra, Secondi di carne rossa

Note di degustazione

Rubino. Al naso si esprime con sentori di frutti rossi e note di macchia mediterranea. Al palato si rivela di buon corpo, vibrante, vellutato nei tannini e persistente.

Abbinamenti

Ottimo in abbinamento ai primi di terra e a quelli di carne, si accompagna bene alle grigliate.

Chianti Colli Senesi DOCG "Il Garrulo" 2022 - Montenidoli: Perchè ci piace

Il Chianti Colli Senesi DOCG "Il Garrulo" di Montenidoli, che richiama, nel nome, il garrire degli uccelli e quindi il felice chiacchericcio che nasce tra i commensali dopo qualche buon bicchiere, serba, integri, tutti i sapori della terra natia. Vino dal gusto deciso e pulito, non tarda a rivelare la sua fine personalità. Da provare.

Cantina

Montenidoli sorge in uno splendido territorio, alle porte di San Gimignano; gli Etruschi furono i primi a scoprirne la vocazione e vi piantarono le prime vigne, seguirono, poi, i Romani e i Cavalieri Templari.
Elisabetta Fagiuoli e suo marito Sergio fondano la loro azienda nel 1965; Elisabetta, in particolare, che si porta dietro una tradizione vinicola familiare risalente al ‘600, si è messa al servizio di questo territorio con grande entusiasmo, rispettandone i valori e la tradizione.
Fin dagli inizi, quindi, la terra è stata rispettata; si è data la precedenza a metodi esclusivamente organici e si è scelto di usare solo zolfo e rame contro i parassiti.
Il vigneto di proprietà si sviluppa su 24 ettari; la parte più bassa delle vigne risale al Quaternario ed è composta dai sedimenti calcarei lasciati dal Mar Ligure, fondamentali per alimentare e profumare i vini bianchi, mentre più in alto il terreno risale al Triassico, è il più antico della Toscana ed è ricchissimo di minerali e prezioso per i vini rossi.
Sebbene, con gli anni, la proprietà si sia estesa, le varietà autoctone non sono mai venute meno; vernaccia, sangiovese, canaiolo, trebbiano gentile e malvasia bianca continuano, infatti, ad essere protagonisti dei vini di Elisabetta.
In particolare, la Vernaccia di Elisabetta, si fa testimone, in tutte le diverse versioni - macerata, affinata in vasche di cemento vetrificato o totalmente lavorata in legno - sia della tipicità e complessità del varietale, che degli aspetti più tradizionali e autentici legati, da sempre, alla sua produzione.
Dal primo vino prodotto, nel 1971, selezionato dallo stesso Luigi Veronelli in una delle sue prime recensioni, nulla è cambiato; i bianchi e i rossi di Elisabetta sono, sempre, vini di vertice, espressioni lampanti del territorio natio, poco propensi a strizzar l'occhio alle richieste del mercato.

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