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Lallier

La prima bottiglia di Champagne Lallier ci riporta indietro ai primi del ‘900. Siamo infatti nel 1906 e René Lallier unito a matrimonio con la figlia di importanti vigneron francesi, fonda ad Aÿ l’attuale maison. Sono gli anni dell’ascesa per questo terroir fantastico, riconosciuto e classificato nel 1936 come Village “Gran Cru” in Champagne.
Passano gli anni ed è il turno di René-James Lallier, nipote del fondatore deciso a ricalcare le orme del nonno ormai scomparso.
La sfida è di quelle importanti, René opta per una svolta concreta all’intera linea di produzione, modernizzando gli impianti e le cantine, ormai vetuste. Sono questi gli anni in cui un giovanissimo Francis Tribaut affianca per la prima volta Renè nella gestione delle vigne come consulente enologico.
Arriviamo al 2004 con gli Champagne Lallier ormai conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.
René-James per sopraggiunti limiti d’età decide di cedere la proprietà ad una persona fidata ed esperta. In molti si fanno avanti, ma la scelta ricade logicamente su Francis Tribaut, laureatosi nel frattempo all’università enologica di Digione.
Lo scopo ben preciso: rimanere nell’olimpo delle bollicine francesi. Ci riuscirà perfettamente.
Nell’attuale linea di produzione abbiamo la “permanent collection” formata da etichette classiche, che comprende gli ottimi R.013, Blanc de Blancs, Grand Rosé. È presente una “memory collection” esclusiva, rappresentata dal prestigioso Grand Cru Millesime 2008. Completa il quadro “Ouvrage” vera punta di diamante della maison.
L’arte di produrre grandi Champagne passa soprattutto dalla cura maniacale verso i dettagli di ogni fase della produzione a partire dalla materia prima, l’uva.
Qualche esempio? Francis Tribaut ed il suo ristretto staff amano circolare su e giù per le vigne (trattasi di circa 15 ettari vocati quasi completamente Grand Cru a Aÿ) per selezionare i frutti migliori di questa terra.
È solito accarezzare i grappoli in fase di maturazione, quasi a volerne anticipare le sensazioni, gli aromi, il gusto che noi, comuni mortali, ritroveremo nel calice qualche anno più tardi.
Amore, dedizione e…innovazione. La selezione di lieviti è frutto di una ricetta fatta in casa, sono infatti gli stessi che crescono sui grappoli di Chardonnay nella vigna di “Ludon” Grand Cru a Aÿ. Questa pratica viene applicata fin dal 2007 con ottimi risultati, imprimendo agli Champagne Lallier un carattere unico e inconfondibile.
Anche il numero di bottiglie è calcolato meticolosamente a tavolino, frutto di ricerche e studi sul territorio. “Meno è meglio” echeggia nelle cantine di Oger, la produzione si ferma infatti a 400.000 bottiglie l’anno.
Qualità e non quantità, Champagne Lallier.