Venezia Giulia Schioppettino IGP 2022 - I Clivi
I Clivi

Venezia Giulia Schioppettino IGP 2022 - I Clivi

18,50 €
  • In pronta consegna
  • Annata: 2022
  • Denominazione: Venezia Giulia IGP
  • Vitigno: schioppettino
  • Alcol: 12.5%
  • Formato: 0.75L
  • Consumo ideale: 2024/2027
  • Temperatura di servizio: 16/18 °C
  • Momento per degustarlo: Pranzo in famiglia
  • Giudizio di Tannico: 87pt
  • Tipologia: Rosso
  • Abbinamenti: Primi di terra, Secondi di carne bianca, Secondi di carne rossa

Note di degustazione

Rosso rubino luminoso. Si avvertono profumi floreali, seguiti da frutti rossi, anguria, cliegia, con tocchi speziati di pepe e liquirizia. In bocca è scorrevole, fresco, di media struttura e con echi di spezie sul finale.

Abbinamenti

Ideale con carni allo spiedo e formaggi di media stagionatura.

Venezia Giulia Schioppettino IGP 2022 - I Clivi: Perchè ci piace

Realizzato dall'azienda vinicola friulani I Clivi, questo vino rosso fruttato e speziato è ottenuto esclusivamente con uve schioppettino, varietà autoctona della provincia di Udine, coltivate in un terreno ricco della caratteristica ponca, costituita da marne e arenaria. In seguito all'accurata vendemmia manuale, il vino affina sulle proprie fecce fini.

Cantina

Da Treviso all’Africa occidentale, per poi ritornare nel Collio del Friuli: dopo un diploma in ragioneria e dopo essere stato alle dipendenze del padre come oste nella piccola trattoria di provincia, Ferdinando sceglie di andare alla scoperta del mondo, accettando l’incarico di una ditta francese di trasporti. Questo il punto di partenza, da cui Ferdinando ha preso le mosse per arrivare a conoscere il vino, e quindi la Borgogna e Bordeaux, la Champagne e i friulani storici, i Barolo e la Toscana. A metà degli anni ’90, poi, un desiderio che si trasforma in realtà, con l’acquisto di una piccola vigna di due ettari lungo le pendici meridionali del Monte Quarin.
Dall’altra parte un’altra storia che cresce e si intreccia con quella di Ferdinando: è Mario, che dopo una laurea in Economia a Milano ritorna nelle terre del Friuli, e comincia quasi per gioco a sporcarsi le mani, lavorando tra i filari e impegnandosi a tempo pieno.
Nel frattempo, ai due ettari si aggiunge un altro vigneto, e si dà il via alle prime vinificazioni, esclusivamente a opera dei soli lieviti indigeni quando ancora di lieviti indigeni non ne parla nessuno. Scelte precise e intelligenti, ai tempi, che vedevano friulano e verduzzo, e friulano e malvasia unirsi in blend, mentre di contro tra i rossi è solo il merlot che tiene alta la bandiera tanto del cru di Brazan quanto del vigneto di Galea.
Un passo avanti ed ecco le prime sperimentazioni, libere e creative, espressive di quello che è il vino secondo le proprie convinzioni e al meglio delle proprie possibilità, con le prime barbatelle di ribolla gialla che trovano dimora.
Fatica e sudore, che non sempre fanno rima con successo, ma sempre sono affiancate da convinzioni che parlano di nessuna chiarifica, di pressatura soffice per ottenere e lavorare il solo mosto fiore, di malolattica in base alla stagione e di lunghissimo riposo sulle fecce fini, e quindi le prime vinificazioni separate dei singoli cru.
La storia moderna parla di un’espressione pura e vera del territorio, con “I Clivi” e con Ferdinando e Mario Zanusso, padre e figlio, che sono sempre in movimento, provenienti da lontano e in cammino verso il futuro. Scopri questa cantina nella nostra enoteca online.

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