Pessac-Léognan AOC Grand Cru Classé "Rouge" 2022 - Château Smith Haut Lafitte (cassetta di legno)
Château Smith Haut Lafitte

Pessac-Léognan AOC Grand Cru Classé "Rouge" 2022 - Château Smith Haut Lafitte (cassetta di legno)

175,00 €
  • In pronta consegna (fino a 5 prodotti)
  • Annata: 2022
  • Denominazione: Pessac-Léognan AOC
  • Vitigno: cabernet sauvignon 64%, merlot 32%, cabernet franc 3%, petit verdot 1%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Tipologia: Rosso

Note di degustazione

La veste è di un rosso molto scuro, quasi nero. Il naso rivela un po' alla volta tutta la sua complessità, con frutti rossi, frutti neri, spezie, note di tabacco biondo, anice stellato. L'attacco in bocca è ampio e untuoso, con buona energia, poi un centro palato denso e concentrato con tannini cesellati e una struttura molto morbida e infine un finale molto lungo.
L'equilibrio tra profonda maturità, grande ricchezza tannica, la bella freschezza e la dolcezza degli aromi è incredibile.

Pessac-Léognan AOC Grand Cru Classé "Rouge" 2022 - Château Smith Haut Lafitte (cassetta di legno): Perchè ci piace

Luogo fiabesco nella denominazione di Pessac-Léognan, Château Smith Haut-Lafitte è una fucina di bellezza e innovazione: dalla spa Les Sources de Caudalie alle opere di Mimmo Paladino che costellano tutta la proprietà, lo château è uno dei talenti più limpidi di tutta la regione, figlio di una viticultura pionieristica, definita dai suoi proprietari (Daniel e Florence Cathiard) di "bio-precisione". Circondata da foreste, siepi e alveari, la tenuta di 87 ettari si erge come un'isola verde. Su un terreno di ghiaia «Graves Gunziennes», le viti scavano a più di 6 metri di profondità le loro risorse e le uve beneficiano dell'effetto specchio delle pietre con la luce del sole per una perfetta maturazione. Il terroir conferisce ai vini caratteristiche straordinarie. I bianchi sono sottilmente «affumicati», i rossi sono morbidi e complessi.

Cantina

L’albero genealogico dello Château Smith Haut Lafitte, cantina fra le più prestigiose di tutta la Francia sita a Martillac, ci permette di guardare indietro sino al quattordicesimo secolo, quando, più precisamente nel 1365, la famiglia nobile dei Bosq era già dedita alla coltivazione della vite.
Qualche secolo più tardi, nel 1700, George Smith, di origini scozzesi, acquistò la proprietà della tenuta, dandole il nome che le appartiene ancora oggi. Da allora, nel corso dei decenni, lo Château è passato attraverso diverse vicissitudini e proprietari, sino a quando, nel 1990, fu acquisito da Daniel Cathiard, ex sciatore professionista, innamoratosi sin da subito di questi paesaggi.
Oggi la proprietà si sviluppa su circa 80 ettari, di cui 67 sono dedicati alla produzione di vini rossi e i rimanenti vengono destinati ai bianchi; nei vigneti si coltivano merlot, cabernet sauvignon, cabernet franc, petit verdot, sauvignon blanc, sauvignon gris e semillon, all’interno di parcelle tutte ricomprese nella AOC di Pessac-Léognan, più precisamente all’interno del Grand Cru Classe de Graves. Si tratta di un terroir composto da sottosuoli ghiaiosi, derivanti da residui alluvionali, sabbiosi e rocciosi, originatisi nell’era Neozoica. Daniel Cathiard, durante i primi anni di proprietà, ha avuto molta cura nel far convivere le più moderne attrezzature tecnologiche con le consuetudini tradizionali, avendo come unico obiettivo il rispetto del terroir e della vite; in vigna si promuove la biodiversità, ricercando l’equilibrio e utilizzando pratiche naturali, per consentire a ogni singola parcella di esprimere le proprie potenzialità.
Nel 2019 lo Château ottiene la certificazione per l’agricoltura organica, dopo una conversione durata tre anni; si applicano inoltre diverse pratiche biodinamiche, a dimostrazione di come la cantina voglia sempre spingersi oltre.
In cantina ogni operazione si svolge per gravità, così da mantenere intatto il potenziale organolettico di ciascun varietale.
Ogni anno lo Château produce quattro etichette, dove oltre ai maestosi Premier Grand Cru Classé Blanc e Rouge troviamo altri due vini, i “Le Petit Haut Lafitte” in versione bianco e rosso.
Bottiglie ricche, corpose ed eleganti, che di vendemmia in vendemmia si confermano agli apici della produzione francese, come testimoniano anche i grandissimi riconoscimenti attribuitegli dalle principali guide internazionali di settore.

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