Greco di Tufo DOCG “Giallo d’Arles” 2024 - Quintodecimo
Greco di Tufo DOCG “Giallo d’Arles” 2024 - Quintodecimo
Greco di Tufo DOCG “Giallo d’Arles” 2024 - Quintodecimo
Greco di Tufo DOCG “Giallo d’Arles” 2024 - Quintodecimo
Quintodecimo

Greco di Tufo DOCG “Giallo d’Arles” 2024 - Quintodecimo

38,00 €
  • In pronta consegna
  • Annata: 2023
  • Denominazione: Greco di Tufo DOCG
  • Vitigno: greco 100%
  • Alcol: 14%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2025/2030
  • Temperatura di servizio: 8/10 °C
  • Momento per degustarlo: Cena tra amici
  • Giudizio di Tannico: 90pt
  • Tipologia: Bianco
  • Abbinamenti: Primi di pesce, Secondi di pesce

Note di degustazione

Giallo paglierino intenso. Al naso esprime una profonda mineralità fusa con note di albicocca e confettura di mela cotogna. Al palato è fresco, potente e raffinato, caratterizzato da una particolare ricchezza e da una straordinaria persistenza.

Abbinamenti

A tutto pasto, si abbina a ricchi primi a base di pesce, specie risotti, a torte salate, a zuppe e a vellutate di verdure.

Greco di Tufo DOCG “Giallo d’Arles” 2024 - Quintodecimo: Perchè ci piace

Tutti i bianchi di Quintodecimo nascono da vigneti dedicati ognuno a una specifica varietà, vini naturalmente influenzati dallannata nellespressione del loro carattere più caratteristico. Il Giallo dArles è uninterpretazione estrema e rigorosa del Greco di Tufo. Si tratta di un cru prodotto con le uve provenienti dallomonima vigna che si trova a Tufo, nel cuore della denominazione. Il tipico colore giallo-oro è reso ancora più intenso dalla breve permanenza, durante la fermentazione, in piccole botti di rovere e dalla completa assenza di interventi di chiarifica. È così che nasce un bianco ricco e materico, di grande stoffa, tutto da scoprire.

Cantina

"Il grande vino è una fusione perfetta tra scienza e poesia, tra il misurabile e l’imponderabile. È essenzialmente bello. È un’opera d’arte. Una sorta di trasfigurazione della materia prima. Esso nasce dal mosto come una statua nasce dalla pietra e chi realizza un grande vino, è colui che scava nella pietra, avendo già in mente il risultato finale. Ovviamente per fare questo deve possedere solide basi scientifiche. Deve avere il controllo dell'intero ciclo, attraverso il possesso di cognizioni più varie, dalla conoscenza del suolo, alla fisiologia dell'uva, dai processi biochimici alla base della trasformazione dell'uva in vino ai meccanismi della percezione sensoriale. Questi concetti costituiscono l’essenza del mio modo di vivere il vino.È con queste convinzioni che nel 2001 mia moglie Laura ed io abbiamo fondato Quintodecimo.”

È così che Luigi Moio descrive la sua avventura nel mondo del vino, percorso iniziato molti decenni prima nella storica azienda vitivinicola del padre, tra le più importanti figure del Falerno, sempre in Campania.

Una cantina esemplare, realtà che ... vai alla scheda della cantina