Barbaresco DOCG "Roncaglie" 2020 - Vietti
Vietti

Barbaresco DOCG "Roncaglie" 2020 - Vietti

139,00 €
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  • Annata: 2020
  • Denominazione: Barbaresco DOCG
  • Vitigno: nebbiolo 100%
  • Alcol: 14%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2025/2035
  • Temperatura di servizio: 16/18 °C
  • Momento per degustarlo: Cena tra amici
  • Giudizio di Tannico: 91pt
  • Tipologia: Rosso
  • Abbinamenti: Formaggi stagionati, Secondi di carne rossa

Riconoscimenti annata corrente

93
Robert Parker

Note di degustazione

Rosso rubino, tendente al granato. Naso intenso, elegante, caratterizzato da pot-pourri di fiori secchi, soffi balsamici e frutti rossi (mirtillo, prugna). Al palato è profondo, caldo, con buona persistenza gusto olfattiva. Tannini ancora in fase di integrazione.

Abbinamenti

Ottimo a tutto pasto, si abbina molto bene con le carni arrostite e brasate. Ve lo consigliamo con un Brasato alla piemontese!

Barbaresco DOCG "Roncaglie" 2020 - Vietti: Perchè ci piace

Ancora un bambino, lo riconosciamo, questo Barbaresco DOCG "Masseria" di Vietti, un vino di cui - tuttavia - è possibile intuire già le potenzialità, grazie a quella struttura possente e quella freschezza gustativa che ne fanno presagire un lungo, glorioso futuro. Oggi è già un bel prodotto, godibilissimo, per quelle soavi spezie e quei frutti al naso, che ritroviamo in bocca "quasi masticabili", che lo rendono estremamente complesso. Lasciato in cantina ancora qualche anno, almeno 4 o 5, saprà evolvere splendidamente arricchendosi di ulteriori aromi e sensazioni. Sta a voi decidere, dunque, se volere tutto subito, o aspettare il massimo momento di espressione di questo vino.

Cantina

Quattro generazioni di vignaioli

Vignaioli da quattro generazioni, fu Carlo Vietti a fondare la cantina alla fine del XIX secolo, nel comune di Castiglione Falletto, nel cuore delle Langhe.

Agli inizi del '900, il figlio Mario iniziò a vendere i vini Barolo che avevano cominciato a produrre, focalizzando l'azienda di famiglia esclusivamente sull'attività vitivinicola.

La vinificazione in cru

A partire dagli anni '60, è la figlia Lucia, assieme al marito enologo Alfredo Currado, a portare avanti il lavoro della cantina Vietti, concentrandosi sempre più su una produzione di qualità elevata, e posizionando l’azienda tra le migliori delle Langhe, iniziando sin da allora a esportare i propri prodotti su importanti mercati stranieri come quello tedesco, svizzero e americano.

Alfredo peraltro fu il primo a vinificare separatamente i singoli vigneti, in un'epoca come quella degli anni '60 in cui il Barolo non era concepito come un vino da singoli "cru", bensì nasceva dalla vinificazione di tutte le vigne assieme.

L'altra grande visione pionieristica di Alfredo è stata quella di valorizzare l'arneis, vitigno autoctono a lungo dimenticato dai produttori della zona: la cantina ha iniziato a vinificarlo in purezza, e così hanno fatto altri produttori in seguito, portando oggi l'arneis a essere l'uva a bacca bianca più importante del territorio.

I vini di Vietti

Nel 1970 Luciana e Alfredo, grandi appassionati d’arte, grazie all’amicizia con alcuni artisti, iniziano a cambiare il volto delle loro etichette.
Dal 2000, col ritiro dall’attività dei genitori, Mario Cordero e Luca Currado acquisiscono l’intera proprietà aziendale continuando l’attività produttiva sempre nel più grande rispetto della tradizione ma con mentalità aperta ed evolutiva, nella ricerca della massima qualità e piacere del vino.
Dai 35 ettari vitati di proprietà sono prodotti il Dolcetto e la Barbera “TreVigne”, l’Arneis e il Moscato d’Asti Cascinetta, i “cru” Rocche, Brunate, Lazzarito, Ravera e Riserva Villero nel Barolo, Masseria nel Barbaresco, Scarrone e Vigna Vecchia nel Barbera d’Alba, e, dal 1996, La Crena nel Barbera d’Asti.

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