Anjou Blanc "Le Vieilles Vignes des Blanderies" 2022 - Ferme de la Sansonnière
Ferme de la Sansonnière

Anjou Blanc "Le Vieilles Vignes des Blanderies" 2022 - Ferme de la Sansonnière

110,00 €
Esaurito
  • Annata: 2022
  • Denominazione: Anjou AOC
  • Vitigno: chenin blanc 100%
  • Alcol: 14.5%
  • Formato: 0.75L
  • Consumo ideale: 2024/2044
  • Temperatura di servizio: 8/10 °C
  • Momento per degustarlo: Cena tra amici
  • Giudizio di Tannico: 93pt
  • Tipologia: Bianco
  • Abbinamenti: Crostacei, Secondi di pesce

Note di degustazione

Giallo paglierino con riflessi dorati. Intenso ed elegante al naso, con i sentori fruttati che si uniscono magistralmente a preziosi profumi terziari. La bocca segue il naso, lasciando percepire aromi speziati insieme a una decisa mineralità. Ottima la tessitura e fantastica la chiusura.

Abbinamenti

È da abbinare a preparazioni a base di pesce o crostacei, purché siano strutturate e saporite. Ottimo in accompagnamento alla pasta con sarde, uvetta e pinoli.

Anjou Blanc "Le Vieilles Vignes des Blanderies" 2022 - Ferme de la Sansonnière: Perchè ci piace

Viene prodotto con uve di chenin blanc vinificate in purezza. Fermenta in barrique di rovere a opera dei soli lieviti autoctoni, e riposa sulle fecce fini per 14 mesi sempre in barrique di rovere. Secco e potente, elegante e sapido: questo Anjou Blanc Le Vieilles Vignes des Blanderies, del domaine Ferme de la Sansonnière, ha, tra l'altro, un grande potenziale d'invecchiamento, che può tranquillamente arrivare a superare i due decenni.

Cantina

Nato da padre marsigliese e madre corsa, è nel 1984 che Mark Angeli decide di stabilirsi nella Loira, creando qui il suo piccolo paradiso terrestre: domaine Ferme De La Sansonnière. Otto ettari coltivati a vigneto, ai quali si affiancano un allevamento di vacche bretoni “pois noir” da cui è ricavato letame di assoluta qualità, due ettari coltivati a grano e un frutteto di 3000 mq. Come se non bastasse, Mark utilizza elettricità derivante da pannelli solari, si riscalda con una caldaia alimentata da legno tritato proveniente dai suoi boschi, viaggia su un’automobile ad aria compressa, e usa un trattore rettificato funzionante con olio di girasoli da lui stesso coltivati. Sembra quasi un sognatore, ma in realtà è considerato uno tra i migliori quattro vitivinicoltori della regione. Non è difficile riuscire a intuire come conduca i propri vigneti: dal 2013 i filari non sono arati, ma solo dissodati, scalzati e rincalzati, mentre l’erba viene falciata solo quando strettamente necessario. Le viti crescono liberamente, senza nessun supporto, così da poter godere della massima illuminazione su ambo i lati. Anche nelle pratiche di cantina è seguita la stessa filosofia: solo le uve perfettamente mature e schiette sono vinificate, spesso l’aggiunta di anidride solforosa; la maggior parte delle operazioni è eseguita manualmente e nessun vino è chiarificato né filtrato, lunghe sono le fermentazioni e l'affinamento avviene o in anfora o in botti di rovere da 500l. Natura allo stato puro. Tra i suoi prodotti migliori ricordiamo "La lune Amphores", “Les Vieilles Vignes Des Blanderies”, il magnifico “Les Gelinettes”, ma produce molti molti altri grandissimi vini, tutti nel pieno rispetto della natura, del terroir e delle tradizioni, alcuni dei quali addirittura senza solforosa aggiunta!

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