Untitled-1

Torre Raone

In Abruzzo, in provincia di Pescara, nelle colline del comune di Loreto Aprutino, è dal 1997 che Antonio d’Emilio e Luciano di Tizio gestiscono la loro azienda vitivinicola “Tenuta Torre Raone”, così chiamata perché al centro della proprietà dell’azienda si incontra una torre fortificata conosciuta per l’appunto come “Torre Raone”, rinominata in onore di Raone da Poliano che ne ordinò la costruzione attorno all’anno mille.
Estesa su una superficie complessiva che arriva a coprire circa 35 ettari, di cui attualmente trenta sono condotti a vigneto, la tenuta vede crescere le proprie viti su suoli particolarmente vocati per la viticoltura, in grado soprattutto di esaltare le peculiarità organolettiche del vitigno principe abruzzese: il montepulciano.
Tra i filari la conduzione delle piante segue dal 2006 quelle che sono le norme dell’agricoltura biologica, e ogni scelta agronomica è dettata dalla massima qualità possibile, nonché dal rispetto dell’ambiente, della natura, dell’ecosistema e della biodiversità, per cui annata dopo annata si arrivano a vendemmiare uve schiette, pregiate, ricche e concentrate.
Coniugando i più antichi metodi tradizionali del territorio con quelle che sono le più moderne tecniche enologiche, così come in vigna anche in cantina vengono costantemente perseguiti i più alti standard. Partendo da uve eccellenti e attentamente selezionate, ogni passaggio produttivo è finalizzato a esaltare le caratteristiche del frutto, evitando interventi invasivi così come ricorrendo in maniera limitatissima all’uso delle barrique per l’invecchiamento.
Con l’intento di proporre al mercato prodotti mai omologati e lontani dalle mode commerciali del momento, prendono vita in questa maniera le etichette targate “Torre Raone”. Dalla linea “Lucantu” che comprende Cerasuolo d’Abruzzo, Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano d’Abruzzo, si passa alla linea “Raone” e al Pecorino, per chiudere con il Montepulciano “San Zopito - Terre dei Vestini”: sono tutti vini, quelli figli della cantina di Loreto Aprutino, che parlano la lingua della più alta eccellenza enologica, trasmettendo allo stesso tempo la più genuina essenza delle terre abruzzesi.