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ArArAt

Raramente capita di imbattersi in un produttore che identifichi la cultura e l’identità di una nazione intera. Questa accade con Ararat, distilleria armena fondata nel 1887 dal mercante e filantropo Nerser Tairyan e appartenente alle Yerevan Brandy Company, specializzata nella produzione di Brandy realizzati secondo le più antiche tradizioni locali, inseguendo standard qualitativi davvero eccellenti. L’Armenia è una fra le civiltà più antiche della Terra, e di conseguenza è uno dei paesi dove la tradizione vitivinicola ha radici più remote: basti pensare che, nel 2011, un gruppo di archeologi s’imbatté in quella che è stata poi riconosciuta essere la cantina più arcaica esistente al mondo, risalente a circa 6.000 anni fa. La Ararat, il cui nome in dialetto locale significa “luogo di Dio”, è situata ai piedi dell’omonima montagna, dove Noè approdò con la sua arca dopo il grande diluvio universale. Dal 1998 fa parte del gruppo francese Pernod Ricard, realtà da sempre molto attenta a investire su aziende di altissimo prestigio. Il Brandy di Ararat è prodotto utilizzando solo uve autoctone, cresciute nella Ararat Valley e nelle regioni di Tavush e Nagorno, da cui si ottiene il vino che poi, attraverso una doppia distillazione che isola il cuore del distillato, scartando testa e coda, porta al prodotto finale. Molta attenzione è infine riposta alla fase d’invecchiamento, che deve svolgersi per un periodo minimo di tre anni in legno di quercia del Caucaso. Ogni bottiglia finale ottenuta è sigillata con un tappo sulla cui superficie, in rilievo, è disegnata una Fenice, simbolo di qualità dell’azienda. Ben undici sono le tipologie di Brandy prodotti, dove, accanto a bottiglie più giovani, si trova una gamma che, a partire dal “Vaspurakan” 15 Years Old, arriva sino all’“Erebuni” 30 Years Old, passando per il mitico “Dvin Collection Reserve”, nettare che merita davvero più di un assaggio.