Untitled-1

Passerina

Che tipo di vino è il passerina?

Andiamo con ordine e prima di rispondere alla domanda sul vino, rispondiamo a quella sul vitigno passerina e sulla sua diffusione nel territorio della penisola, in modo da capire le caratteristiche che il terroir dona al vino. Usando un metro un po’ largo, possiamo considerare il Passerina come un vitigno autoctono del Centro Italia, specialmente nella parte affacciata sull’Adriatico. Sappiamo infatti che il vitigno ha un origine molto antica, molto probabilmente arrivò sulle coste italiane insieme ai Greci. Grazie alle condizioni pedoclimatiche favorevoli, il Passerina trovò nel Centro Italia una nuova casa.

Le caratteristiche del vitigno Passerina

Il passerina è un vitigno a bacca bianca, molto produttivo, che produce acini giallo-oro piccoli, dolcissimi e dotati di una buona acidità intrinseca Il passerina fa parte della famiglia dei trebbiani, ma solo negli ultimi anni ha finalmente trovato una sua identità (dopo che per molto tempo è stato confuso col trebbiano toscano) grazie all’impegno di lungimiranti coltivatori che hanno creduto alle sue potenzialità. In passato infatti il passerina era impiegato molto spesso come vino da taglio. Oggi il vino è prodotto in purezza e sono molto apprezzate la sua spiccata vena acida ben bilanciata, l’eleganza e i delicati aromi di fiori bianchi.  Un apprezzamento che non è passato inosservato: nel 2011 è nata la denominazione Offida Passerina DOCG.

Curiosità: l’origine del nome

Grazie ad una naturale concentrazione di zuccheri nell’acino le bacche di Passerina sono oggetto di particolari attenzioni dei passerotti e, ma qui si va sul folklore, il nome deriverebbe proprio da queste attenzioni “volatili”.

Il vino Passerina: caratteristiche

Lo spettro aromatico è ricco e generoso, troviamo frutta gialla come albicocca e pesca o bianca come pera, erbe aromatiche, salvia, rosmarino e note mielate. Al gusto ritroviamo questi profumi e una fresca acidità e sapidità, chiusura piacevolmente ammandorlata. il consiglio è di consumare questo vino bianco entro due anni dalla vendemmia. Il vino che ne deriva è leggero, dal colore giallo paglierino tenue, dai profumi delicati di fiori bianchi e agrumi, e dotato di una buona acidità che gli consente anche di essere utilizzato per produrre vini spumante. Ma il meglio, a livello aromatico, il passerina lo esprime nella sua forma passita. In questa versione lo spettro dei profumi si intensifica regalando emozioni sia olfattive che gustative memorabili: aromi di frutta essiccata come albicocca e frutta candita, ma anche datteri, e frutta secca oltre che a note mielate.

A cosa si abbina il vino passerina?

Un bel risotto di scampi o una zuppa di pesce sono gli abbinamenti perfetti col vino passerina, che naturalmente si abbina alla perfezione alla cucina territoriale e allora è da provare in accoppiata con lo stocco all’anconetana, dove la delicata, elegante aromaticità va a sposarsi molto bene con questo piatto intenso e saporito. E non dimentichiamoci delle famose olive all’ascolana, più territoriale di così!

|