Untitled-1

Inzolia

La storia dell'Inzolia, un vitigno autoctono siciliano o portato dai Greci?
L'Inzolia è un vitigno autoctono siciliano appartenente alla famiglia delle uve a bacca bianca ed è uno dei vitigni più coltivati dell'isola. Eppure, la sua storia non è del tutto chiara. Ci sono due principali ipotesi riguardo l'origine dell'Inzolia: la prima ipotesi vuole che questo vitigno sia stato portato dai Greci durante la colonizzazione dell'isola tra l'VIII e il V secolo a.C. La seconda ipotesi suggerisce invece che l'Inzolia sia stato introdotto in Sicilia dai Normanni, nel XI secolo. La prima ipotesi è supportata dalla parentela dell'Inzolia con i vitigni Rhoditis e Sideritis di origine greca, che condividono molte caratteristiche organolettiche con l'Inzolia. Il vitigno Rhoditis è coltivato in Grecia per la produzione di vini bianchi, mentre il Sideritis è coltivato per la produzione di vini rossi, ma entrambi hanno una stretta parentela con l'Inzolia. Infatti, la colonizzazione greca dell'isola ha portato alla diffusione di molte tradizioni vinicole, ed è possibile che siano stati gli antichi Greci ad innestare l'Inzolia nell'area di Agrigento. La seconda ipotesi, invece, suggerisce che l'Inzolia sia stato introdotto in Sicilia dai Normanni intorno all'XI secolo. Durante il loro dominio sull'isola, i Normanni svilupparono l'agricoltura, e importarono diversi vitigni dai loro domini nel sud dell'Italia e in Francia. L'Inzolia potrebbe quindi essere stato uno di questi vitigni importati, in quanto era molto utilizzato per la produzione di vini fortificati. In ogni caso, l'Inzolia è stato coltivato in Sicilia per secoli ed è ampiamente utilizzato nella produzione di vini bianchi, soprattutto il Marsala, insieme a Grillo e Catarratto, ma è oggi molto comune anche in purezza. Questo vitigno si adatta molto bene alle condizioni climatiche dell'isola, poiché ha una forte resistenza ai comuni parassiti e alle alte temperature.

Quali sono le caratteristiche organolettiche dell'Inzolia?
I vini Inzolia presentano un bouquet di note agrumate, quali limone e pompelmo, e frutta tropicale come ananas e mango. Inoltre, fragranti sensazioni floreali ed erbacee si possono combinare alle note fruttate per creare un profilo olfattivo complesso e bilanciato. Al palato, i vini Inzolia sono morbidi e hanno una media struttura. La sensazione salina tipica dei vini prodotti con uve coltivate nei pressi del mare è presente in questo vino, arricchendolo di sfumature uniche. In bocca, si può percepire un equilibrio tra la morbidezza del vino e la sua acidità fissa che contribuisce alla sua freschezza. In generale, l'Inzolia produce vini bianchi di alta qualità che si distinguono per la loro complessità aromatica, morbidezza, acidità equilibrata, sensazione salina al palato e medie strutture. Grazie alla sua versatilità, questo vino si presta bene alle accoppiate con piatti di pesce, calamari alla griglia, primi piatti a base di pesce e formaggi freschi.

Con cosa abbinare l'Inzolia?
Grazie alla sua freschezza e alla sua acidità equilibrata, è perfetto da abbinare a piatti di pesce e crostacei, ma anche a piatti a base di carne bianca. Un'ottima idea è quella di abbinarlo con antipasti a base di pesce come carpacci, tartare, cruditè o con primi piatti a base di pasta fresca come gli spaghetti alle vongole o le linguine alle cozze. Inoltre, si sposa bene con piatti leggeri a base di verdure e con formaggi freschi.  

A che temperatura servire l’Inzolia?   Si consiglia di servirlo a una temperatura di circa 10-12°C, in modo da esaltare le note floreali e fruttate che caratterizzano questo vino. Il bicchiere ideale per servire l'Inzolia è il tulipano o il tulipano stretto, in grado di concentrare i profumi e di consentire una corretta ossigenazione del vino. In ogni caso, si consiglia di evitare bicchieri troppo ampi o troppo corti, che potrebbero compromettere l'esperienza di degustazione.  

|