Untitled-1

Fortulla

"Era esattamente il 1994, quando Fulvio Martini sceglie di ritornare a vivere in un luogo abbandonato della costa Toscana, tra gli olivi e la macchia mediterranea, in quella che possiamo definire come la “terra dei Macchiaioli”, che sul finire del XIX secolo è stata d’ispirazione per molti grandi artisti precursori dei più celebri e dei più famosi impressionisti francesi.
In una zona che è stata riconosciuta come “Sito di Interesse Nazionale” per via della sua preziosa biodiversità, l’estensione vitata della cantina Fortulla copre una superficie complessiva di circa sette ettari, dove si incontrano tanto uve a bacca bianca quanto uve a bacca rossa. Siamo a un’altitudine cha va dai 180 ai 300 metri sul livello del mare, e godendo di un microclima caratterizzato dall’influsso delle correnti salmastre, le viti sono allevate secondo le norme del protocollo biologico, e quindi rispettando al massimo tutto quello che è l’equilibrio dell’ambiente, della natura e dell’ecosistema.
Partendo dal lavoro tra i filari fino ad arrivare ai processi produttivi di cantina, la filosofia seguita è rigorosa e scrupolosa, per cui in vigna si pratica il sovescio e si concima con letame di vacca, e durante la vendemmia i grappoli sono raccolti a mano, per poi essere trasportati in piccole cassette per preservarli al massimo. Successivamente, la lavorazione del frutto prevede un primo passaggio nella pigia-diraspatrice, seguita dalla fermentazione svolta a temperatura controllata e a opera dei soli lieviti indigeni nel caso dei rossi. L’invecchiamento, da ultimo, può avvenire in acciaio, in vasche di cemento o in barrique, a seconda della tipologia del vino.
In conclusione dei giochi, il risultato è dato da una gamma di etichette varia e di assoluto livello. Si parte dai Rossi, con “Fortulla” e il “Sorpasso”, per passare ai Bianchi “Pelagico” e “Serpentino”, mentre “Epatta” tiene alta la bandiera dei Rosati. Il quadro è infine completato dalle due bollicine “Epatta Brut” e “Fortulla ‘94”. Sono tutti vini, quelli prodotti dalla cantina di Fulvio Martini, che raccontano al meglio il territorio di cui sono figli, recitando la parte in chiave contemporanea e strizzando l’occhio alla modernità.
"