Cuvée de Prestige: le migliori annate di Champagne

Immaginiamo di entrare in un mondo parallelo, dove ogni Champagne che trovi è il punto più alto che ciascuna Maison può toccare. Poi scopriamo che questo mondo esiste davvero, e non è neanche così impossibile da raggiungere. Parliamo delle Cuvée de Prestige, l’Olimpo delle bollicine francesi, bottiglie che arrivano alla perfezione e spesso la superano, e che, più di altre, sono in grado di sfidare il tempo ed entrare nel mito.
Dom Pérignon
Partiamo dalla Cuvée de Prestige per eccellenza, anzi l’unica che è riuscita nell’impresa impossibile di diventare un marchio a sé: Dom Pérignon, naturalmente. La storia la conosciamo tutti: il monaco benedettino Pierre Pérignon arriva nel 1668 all’Abbazia di Hautvillers e diventa cellérier. Fra i suoi compiti c’è anche quello di occuparsi della produzione del vino e, grazie alle sue conoscenze e alle sue intuizioni, rivoluziona i vigneti e le tecniche di vinificazione dell’Abbazia: fra le altre cose introduce il concetto di basse rese, capisce il valore dei singoli cru, mette a punto l’assemblage, va alla ricerca di una bottiglia abbastanza resistente per sopportare la rifermentazione (la trova in Argonne) e cerca dei tappi che chiudano ermeticamente queste bottiglie (si deve a lui l’utilizzo del sughero). Ogni Dom Pérignon è destinato a entrare nel mito: questo perché viene prodotto solo quando l’annata è una grandissima annata. Fra le migliori degli ultimi anni c’è sicuramente la 2008, ma tornando indietro anche la 2002 e soprattutto la 1996 hanno tantissimo da dire.
Dom Ruinart
Altra Cuvée de Prestige, altro monaco benedettino: parliamo di Dom Thierry Ruinart. Siamo all’inizio del 1700, e il monaco, grande esperto di vino, ispira il nipote Nicolas Ruinart, commerciante di tessuti di Reims, a dedicare la sua vita allo Champagne. Nasce così nel 1729 la Maison Ruinart, che nei Secoli si è imposta come simbolo di classe ed eleganza. La Cuvée de Prestige, Dom Ruinart appunto, è prodotta solo in grandi annate e solo con uve provenienti da terreni Grand Cru, e prima di essere messa in commercio riposa per almeno 10 anni nelle Crayères, cattedrali di gesso sotterranee che sono anche Patrimonio dell’Unesco.
La Grande Dame
Dopo due frati è il momento di una donna, la vedova più famosa di tutto lo Champagne: a lei è dedicata La Grande Dame, la Cuvée de Prestige di Veuve Clicquot. Madame Clicquot (in origine Ponsardin) sposa nel 1798 François, il figlio del fondatore della Maison, e da lui apprende tutto quello che c’è da imparare sull’arte dello Champagne. Nel 1805 il marito muore prematuramente e tocca a lei continuare la sua attività. Sono tempi difficili per le donne, ma lei riesce, grazie al suo temperamento e al suo carattere deciso, a dare un’impronta unica non solo alla sua Maison, ma all’intera produzione della regione, tanto che in pochissimo tempo viene riconosciuta da tutti come La Grande Dame dello Champagne. E la Cuvée de Prestige che la omaggia è in linea con la sua personalità: Pinot Noir in maggioranza per uno Champagne con un’indole unica e inimitabile.
Cristal
Passiamo adesso a zar e imperatori, rivoluzioni e spie. Perché sono queste le coordinate di Cristal, la Cuvée de Prestige di Louis Roederer. È il 1896 e lo zar Alessandro II, grande appassionato di Champagne, chiede alla Maison una bottiglia speciale di cristallo (da qui il nome), perfettamente trasparente e a fondo piatto, in modo che non si possano nascondere ordigni esplosivi. E così, tra storie e leggende, nasce uno degli Champagne più iconici del mondo, prodotto anche lui solo nelle migliori annate, frutto dell’unione di Chardonnay e Pinot Nero e capace di invecchiare per moltissimi anni in quella bottiglia riconoscibile ovunque.
Grand Siècle
Virando verso i non millesimati, c’è una bottiglia su tutte che è un simbolo dell’arte dell’assemblaggio: è la Grand Siècle di Laurent-Perrier, ovvero l’amplificazione del concetto di Cuvée. Il pensiero che c’è dietro è questo: se la natura non ci darà mai l’annata perfetta, l’assemblaggio è la via. Così ogni bottiglia di Grand Siècle è frutto di diverse annate, tutte prodotte con selezionando le uve dai terreni Grand Cru: da queste parti dicono che “si fonda il meglio con il meglio”, ed è proprio quello che dimostra ogni Cuvée.
La Grande Année
Il mito di Bollinger si esprime in tutta la sua forza nella sua Cuvée de Prestige: La Grande Année. Come dice già il nome è il risultato di una grande annata, interpretata però secondo lo stile Bollinger: ciò significa legno e altissima artigianalità. Legno perché la fermentazione avviene in barrique, e artigianalità perché il remuage è ancora fatto a mano. E poi naturalmente uno dei pilastri della Maison: la percentuale delle uve prevede sempre il Pinot Noir in maggioranza. Tutto questo dà vita a uno Champagne denso, strutturato ed elegantissimo, che non potrebbe essere prodotto da nessun altro se non da Bollinger.