Irpinia Aglianico DOC “Terra d’Eclano” 2022 - Quintodecimo
Quintodecimo

Irpinia Aglianico DOC “Terra d’Eclano” 2022 - Quintodecimo

54,00 €
  • In pronta consegna (fino a 3 prodotti)
  • Annata: 2022
  • Denominazione: Irpinia DOC
  • Vitigno: aglianico 100%
  • Alcol: 14%
  • Formato: 0.75L
  • Allergeni: Solfiti
  • Consumo ideale: 2024/2029
  • Temperatura di servizio: 16/18 °C
  • Momento per degustarlo: Cena tra amici
  • Giudizio di Tannico: 85pt
  • Tipologia: Rosso
  • Abbinamenti: Primi di terra, Secondi di terra

Note di degustazione

Rosso rubino scuro. Al naso esprime bei profumi di frutti di bosco, prugne, liquirizia, caffè. Al palato presenta una struttura avvolgente con tannini morbidi e setosi e un lunghissimo finale in cui prevale unelegante freschezza minerale su note balsamiche e speziate.

Abbinamenti

A tutto pasto, si abbina a ricchi primi a base di pasta ripiena, a carni arrosto e in umido, a formaggi di media stagionatura.

Irpinia Aglianico DOC “Terra d’Eclano” 2022 - Quintodecimo: Perchè ci piace

Tutti i rossi di Quintodecimo nascono dalla varietà simbolo del territorio, laglianico. La volontà è quella di ricondurre i vini alla vigna che li ha generati, in modo da far esprimere al massimo il concetto di terroir che spiega con grande efficacia come luva sia il risultato dellinterazione tra lambiente che circonda ogni singola vite, la pianta stessa e il lavoro delluomo. Il Terra dEclano di Quintodecimo nasce dalle uve provenienti da cinque distinti vigneti di proprietà interamente vitati ad aglianico. Un rosso seducente e raffinato, la cui maturazione avviene in barrique per metà nuove per circa 12 mesi e che nel bicchiere svela la quintessenza di questo vino così caratteristico grazie a belle note fruttate e lievemente speziate. Un rosso delizioso, la cui elevata complessità e la profonda struttura lo portano a migliorare con il passare degli anni se ben conservato in bottiglia.

Cantina

"Il grande vino è una fusione perfetta tra scienza e poesia, tra il misurabile e l’imponderabile. È essenzialmente bello. È un’opera d’arte. Una sorta di trasfigurazione della materia prima. Esso nasce dal mosto come una statua nasce dalla pietra e chi realizza un grande vino, è colui che scava nella pietra, avendo già in mente il risultato finale. Ovviamente per fare questo deve possedere solide basi scientifiche. Deve avere il controllo dell'intero ciclo, attraverso il possesso di cognizioni più varie, dalla conoscenza del suolo, alla fisiologia dell'uva, dai processi biochimici alla base della trasformazione dell'uva in vino ai meccanismi della percezione sensoriale. Questi concetti costituiscono l’essenza del mio modo di vivere il vino.È con queste convinzioni che nel 2001 mia moglie Laura ed io abbiamo fondato Quintodecimo.”

È così che Luigi Moio descrive la sua avventura nel mondo del vino, percorso iniziato molti decenni prima nella storica azienda vitivinicola del padre, tra le più importanti figure del Falerno, sempre in Campania.

Una cantina esemplare, realtà che ... vai alla scheda della cantina