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Tenuta dei Fiori

Il Piemonte, quando si parla di viticoltura, è uno di quei terroir che, anche dai meno esperti o da coloro che conoscono poco o nulla di vino, è indicato tra i più prestigiosi di tutta l’Italia. Una regione altamente vocata quindi, caratterizzata da zone e vitigni, quasi sempre autoctoni, differenti, in grado di dar vita non solo ai grandi vini rossi piemontesi, rinomati oramai in tutto il mondo, ma anche a eccellenti bianchi e spumantizzati.
Tra le diverse aree in cui il vino è parte integrante della storia ritroviamo sicuramente quella compresa nei dintorni di Asti, dove a Calosso si trova una piccola realtà, la Tenuta dei Fiori. Una cascina ristrutturata con cura e passione, nel rispetto delle architetture e dei materiali tradizionali, in cui si trova anche un agriturismo, luogo ideale per trascorrere qualche giorno nel più completo relax, creato per concedersi qualche sogno fra le colline in cui i vigneti sono protagonisti.
Già, perché proprio le vigne circondano tutto il perimetro delle Tenuta, alternando viti storiche di barbera – che hanno anche più di ottant’anni d’età – a filari di moscato, chardonnay, cabernet sauvignon e gamba di pernice. Quest’ultimo è un varietale salvato dall’oblio, ancora a piede franco, da sempre presente nelle zone che attorniano Calosso ma che solo negli ultimi 10 anni è stato recuperato da qualche viticoltore in una denominazione apposita, la Calosso DOC. Valter Bosticardo, vignaiolo eclettico ed estroso, segue direttamente tutto il ciclo produttivo e i lavori all’interno dei 5 ettari della Tenuta, lavorando sempre con il massimo rispetto per l’ambiente, approccio che trova il suo compimento nella certificazione biologica ottenuta.
Dalle mura della Tenuta dei Fiori nascono otto etichette, ripartite fra bianchi, rossi e spumanti, dove “Tulipano Nero” e “Cinquefile” sono solo due dei nomi da ricordare all’interno di una gamma completa e sempre puntuale.