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Piancornello

Da un frazionamento di quella che era una grande azienda vitivinicola, ha preso vita la realtà di Piancornello, che oggi risponde ai nomi di Claudio Monaci, proprietario nonché enologo della cantina, e di Silvia Bottazzi, moglie dello stesso Claudio e impegnata nel seguire la parte commerciale dell’impresa. Lo scenario è quello delle terre di Montalcino, e ci troviamo per l’esattezza nella frazione di Castelnuovo dell’Abate: è qui che si incontrano i dieci ettari vitati su cui l’azienda attualmente può contare. Siamo in un contesto microclimatico particolarmente favorevole alla coltivazione della vite, perché il fiume Orcia, che proprio da Montalcino scorre per sfociare nel Tirreno, crea una sorta di passaggio naturale per le salubri brezze marine, le quali a loro volta contribuiscono a mantenere lontane muffe, malattie e parassiti delle piante. A tutto ciò vanno ad aggiungersi i terreni di origine vulcanica, ricchi di scheletro e ferro, e le ottime esposizioni, per cui quelle che si arrivano a vendemmiare stagione dopo stagione, sono uve di sangiovese - e in minor misura anche di ciliegiolo - tra le migliori che si possano incontrare sulle colline ilcinesi. Rispettando le norme dell’agricoltura biologica, grappoli concentrati e strutturati sono allevati, raccolti e portati in cantina, per essere lavorati e interpretati senza mai snaturare ciò che il terroir è stato capace di creare. In fase di vinificazione, invecchiamento e affinamento, l’azienda si avvale di moderni locali costruiti pochi anni fa, che accolgono i tini di acciaio per la fermentazione, e poi le tradizionali botti e qualche barrique per far maturare il vino. Curando maniacalmente ogni singolo aspetto produttivo, nascono in questa maniera le etichette di Piancornello: Rosso di Montalcino e Brunello di Montalcino, capaci di conquistare in tutto e per tutto anche i palati dei massimi esperti e intenditori di categoria. Vini altamente fedeli al territorio di appartenenza, e che si attestano su livelli qualitativi altissimi.