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Máté Winery

Ferenc Máté, autore di best-seller internazionali, e sua moglie Candace, pittrice, dopo aver abitato a New York, si sono trasferiti, nel 1990, nella campagna Toscana; in seguito, a Montalcino, in una delle zone più famose al mondo per la produzione di vino, hanno acquistato un’azienda, all’epoca abbandonata da anni, insieme al bosco e ai terreni incolti circostanti: questo luogo non solo è diventato la loro nuova casa ma qui è nata anche la loro azienda vitivinicola. L’azienda vitivinicola della famiglia Máté sorge alle pendici della collina di Montalcino; la tenuta conta 6,5 ettari di vigna e le barbatelle ed i cloni di ciascun vitigno sono stati accuratamente selezionati.
Tra le varietà si trovano il sangiovese, coltivato su terreno tufaceo ricco di detriti fossili e galestro, il merlot, il cabernet sauvignon, allevato su terreno costituito da galestro, e il syrah, posto invece su terrazzamenti esposti a sud e ricchi di sostanze minerali; la densità d’impianto, inoltre, è di 6.200 ceppi per ettaro e le rese sono volutamente basse. I grappoli sono selezionati e raccolti a mano, fermentati poi in vasche d’acciaio o rovere a temperatura controllata e follati a mano per una migliore estrazione di sostanze coloranti e tannini; l’affinamento in legno vai dai 18 ai 30 mesi e avviene in botti di rovere francese di Allier.
La Máté Winery è oggi celebre per il suo Brunello di Montalcino, per il Syrah “Banditone”, per il Cabernet Sauvignon “Mania” e per il Merlot “Mantus”. Il Syrah “Banditone”, in particolare, è stato tra i primi a ricevere importanti punteggi e riconoscimenti; il Boston Globe, per esempio, l’ha definito “notevole, succulento, meravigliosamente stratificato e seduttivo.”