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Mascota Vineyards

“Ho mosso i miei primi passi come enologo esattamente 27 anni fa. La mia decisione di diventare un enologo è stata in parte influenzata dalla tradizione vinicola della mia famiglia, e dalla passione per il vino che la stessa è riuscita a trasmettermi. Da piccolo, vedevo mio nonno e mio padre impegnati nei lavori di vinificazione, e ho sempre desiderato poter un giorno produrre vini tutti miei, di cui potermi sentire orgoglioso. I vini di “Mascota Vineyards” sono il risultato di quel sogno. Hanno la mia impronta personale e sono una testimonianza della mia storia di vita. Quando metti passione ed entusiasmo in quello che fai, il tuo sogno non conoscerà confini e ti farà guadagnare riconoscimenti internazionali”: è questa la voce di Rodolfo Sadler, enologo e proprietario di Finca La Mascota, che con le sue parole ci invita alla scoperta della propria azienda vitivinicola, prendendoci per mano meglio di come avrebbe fato qualunque incipit scritto da qualsivoglia copywriter.
Eccoci allora ai piedi delle Ande, a circa un chilometro di distanza dal fiume Mendoza. È qui dove crescono viti rinfrescate dalle brezze che soffiano dalle montagne, grazie alle quali si vengono a creare importanti e benefici escursioni termiche tra il giorno e la notte. Su suoli di natura alluvionale composti principalmente da argilla e sabbia, i vigneti di Finca La Mascota arrivano a coprire una superficie complessiva di circa cento ettari, dove trovano dimora le varietà di cabernet sauvignon, malbec, cabernet franc e shiraz tra i rossi, e Chardonnay tra i bianchi.
Con un’età media delle piante che si attesta sui trent’anni, ma con viti che arrivano a toccare anche i settanta anni d’età, le uve che si arrivano a vendemmiare sono puntualmente pregiate, ricche e concentrate in ogni sfumatura organolettica. Grappoli che in cantina sono lavorati cercando di esaltarne tutte le più piccole peculiarità.
Al netto di tutto il risultato è dato da etichette che rispondono ai nomi di “Opi”, “La Mascota”, “Unánime” e “Big Bat”. Bottiglie che parlano la lingua enologica della più bella Mendoza, trasportandoci sin dal primo sorso direttamente nelle terre delle Ande argentine.