Untitled-1

Il Rio

Tra il comune di Vicchio di Mugello e l’Appennino Tosco-Romagnolo si cela una piccola realtà produttiva, Il Rio. La cantina è di proprietà di Paolo Cerrini, che nei primi anni ’90 provò a cimentarsi con la viticoltura partendo da vitigni tipicamente nordici, scommettendo sulle caratteristiche pedoclimatiche di un’area da sempre ritenuta poco vocata alla viticoltura. In realtà i terreni, caratterizzati da un substrato argilloso, assieme al clima continentale – con una buona escursione termica fra il giorno e la notte – hanno dato ragione a Paolo e alle sue coltivazioni di pinot nero, chardonnay e sauvignon blanc. Oggi queste varietà, dopo diversi esperimenti, continuano a costituire l’ossatura dei vigneti di proprietà della cantina, che si sviluppano su due ettari di terreno ripartiti in due parcelle diverse. In cantina il lavoro si orienta verso un approccio semplice: si cerca di intervenire il meno possibile, per non vanificare il percorso più importante, quello svolto in vigna. Il mosto viene mosso solo per caduta, grazie a piani di lavoro posti a diverse altezze, limitando quindi l’uso delle pompe, e le barrique si rinnovano ogni 4-5 anni. Le operazioni di filtrazione si svolgono solo per i bianchi e per il rosé, mentre il rosso entra direttamente in vetro dal tino di assemblaggio. Paolo Cerrini, – oggi aiutato dalla sua compagna di vita Manuela – sceglie di organizzare il proprio lavoro promuovendo un’organizzazione economica del vino sensibile e razionale, manifesto del movimento dei “Vignaioli Indipendenti” a cui il Rio aderisce dal 2016. Oggi dalle mura della cantina escono poche migliaia di bottiglie, per una produzione attenta e limitata, di nicchia, dedicata a coloro che si appassionano ai piccoli produttori che spesso, in un mercato sì ampio ma dominato da certe logiche, non riescono a far sentire la propria voce. Quattro le etichette prodotte – “Ventisei”, “Annita”, “Terosé” e “Carabà” – sin’ora, sperando che in un domani vi sia la possibilità di ampliare la gamma.