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Due Palme

Le origini

Nata nel 1989 a Cellino San Marco, in provincia di Brindisi, la cantina Due Palme si è velocemente affermata come una delle più interessanti realtà cooperative non solo della Puglia ma di tutta l’intera Penisola.

Il merito è soprattutto del suo vulcanico presidente, quell’Angelo Maci che, grazie anche a collaboratori di grande valore, è riuscito nel tempo a esprimere vini di straordinaria finezza ed espressività, veri e propri ambasciatori del Salento e della Puglia nel mondo.
Non è un caso: dagli anni ‘90 a oggi, infatti, sono stati ingenti gli investimenti che l’azienda ha operato nell’ottica della crescita, dello sviluppo, delle tecnologie e della produzione sostenibile.

La filosofia in vigna

Dalla tutela degli storici vigneti ad alberello fino a una particolare attenzione all’agricoltura ecosostenibile, non c’è aspetto che non venga seguito con un’attenzione maniacale nei confronti della qualità. Il primitivo, il negroamaro, la malvasia nera e il più raro susumaniello sono solo alcune delle varietà (tra quelle che danno vita ad alcuni dei migliori vini rossi pugliesi) che con la cantina Due Palme hanno conosciuto una costante valorizzazione, oggi rispondente a quasi 2.500 ettari vitati, per oltre mille soci.

Tra i filari, ogni conferitore coltiva le proprie viti nel pieno rispetto di ambiente ed ecosistema, producendo uve qualitativamente superiori. Grappoli che, dopo la vendemmia, sono lavorati negli appositi locali di vinificazione, in cui si incontrano cinque scarichi di uva, quattro presse sottovuoto, cinque pigiatrici e due gruppi frigo.

Poi invecchiamento e affinamento, anch’essi svolti in locali appositamente progettati, con una grande bottaia che arriva a coprire i centomila ettolitri di vino, per una superficie di mille metri quadrati. Infine il nuovo impianto di imbottigliamento, inaugurato nel 2013 e in grado di riempire undicimila bottiglie l’ora.
Numeri da capogiro, in sostanza, costantemente coniugati però con i massimi livelli qualitativi, per quelli che, dal “Selvarossa” al “Canonico”, passando poi per tutti gli altri, si possono far rientrare senza discussione tra i migliori vini pugliesi.