Untitled-1

Château Valandraud

Château Valandraud appartiene a Jean-Luc Thunevin e Murielle Andraud, che prima di diventare vitivinicoltori erano impegnati nel commercio di etichette di pregio di Bordeaux, attività che poi nel 1989 affiancarono a quella di produttori, quando per l’appunto comprarono il primo appezzamento vitato rientrante nel territorio della denominazione di Saint-Émilion, al quale in breve tempo si aggiunsero ulteriori vigneti. Nato come “vin de garage”, la cui produzione nella prima annata non arrivò a coprire nemmeno le mille bottiglie, il vino prodotto nello Château si fece subito strada nel corso degli anni, durante i quali i livelli qualitativi e quantitativi aumentarono di pari passo. Oggi estesa su una superficie vitata che complessivamente arriva a coprire dieci ettari, la tenuta tra i propri filari vede prevalere la varietà del merlot con il 70%, seguita dal 20% di cabernet franc, dal 5% di cabernet sauvignon e da altre piccole porzioni impiantate a malbec, carménère, sauvignon blanc, semillon e sauvignon gris. In vigna, su suoli di matrice argillosa e calcarea, le piante sono condotte a guyot e allevate rispettando al massimo quello che è l’equilibrio di ambiente, natura, ecosistema e biodiversità, così da arrivare a raccogliere uve schiette, sane, ricche e concentrate in ogni più piccola sfumatura organolettica. In cantina, nel segno della massima qualità possibile, ogni passaggio produttivo viene portato avanti coniugando le più antiche tradizioni enologiche con le nuove tecnologie, così da arrivare a ottenere puntualmente etichette semplicemente eccellenti. Partendo dal Grand Vin dello Château de Valandraud si arriva fino al “3 de Valandraud”, che corrisponde ovviamente al terzo vino della tenuta, passando per “L'Interdit de V........D”, quest’ultimo nato dopo che furono coperti due ettari vitati con teli di plastica, per prevenire potenziali danni causati dalla pioggia prevista prima del raccolto: sono tutte bottiglie, quelle firmate Valandraud, che mostrano il lato nascosto di Saint-Émilion, da stappare almeno una volta nella vita.