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Château Macquin

Parlando di Francia e quindi di vino è innegabile che, per l’appunto sotto l’aspetto enologico, ci siano alcune aree geografiche che senza dubbio spiccano sulle altre. Tra tutte, quella di Bordeaux è una tra le zone più prestigiose. Grazie al clima temperato, mitigato dalle brezze oceaniche, e per merito dei terreni particolarmente adatti alla viticoltura, nella zona di Bordeaux sono facilmente coltivati sia vitigni a bacca rossa, quali cabernet sauvignon, merlot e cabernet franc, che uve a bacca bianca, quali sémillon, sauvignon e muscadelle. Alcune sottozone di Bordeaux, inoltre, si sono negli anni guadagnate una reputazione ineguagliabile, grazie a vini dal potenziale di invecchiamento capace di arrivare anche al mezzo secolo se non oltre! Non a caso, alcuni dei vini più costosi al mondo ci arrivano direttamente dalle terre bordolesi, che come nessun’altra regione vitivinicola rappresentano l’emblema della massima qualità enologica internazionale.
Proprio nelle terre di Bordeaux, tra le altre, si incontra l’AOC di Saint-Georges-Saint-Emilion, che con poco meno di 200 ettari vitati complessivi, rappresenta di fatto la più piccola di tutte le denominazioni dello stesso territorio bordolese. In questo contesto, a sua volta, è inserito Château Macquin, fondato da Albert Macquin nel 1885, e quindi messo in piedi, in pratica, da colui che può essere considerato come il primo ingegnere agronomico a piantare nuovamente dopo viti dopo l'epidemia di fillossera che colpì tutta l’Europa. Attualmente Château Macquin conta circa 31 ettari di vigneti, prevalentemente coltivati a merlot. Le uve vengono raccolte meccanicamente, fermentate in tini di acciaio inox e in vasche termoregolate e invecchiate in 1/3 in botti di rovere per 12 mesi, utilizzando il 25% di rovere nuovo. I vini che ne risultano sono semplicemente eccellenti, capaci di esaltare i più alti standard che l’AOC cui appartengono sia in gradi di esprimere. Vini che raccontano la massima eccellenza bordolese.