Untitled-1

Château Haut-Beauséjour

Classificato Cru Bourgeois agli inizi degli anni ’30 del secolo scorso, nel 1932 per la precisione, Château Haut-Beauséjour costituiva un tempo, insieme a Château Picard, un’unica tenuta di oltre trenta ettari vitati. Rilevato nel 1992 da Jean-Claude Rouzaud, presidente ed enologo della Maison di Champagne Louis Roederer, Château Haut-Beauséjour è oggi una moderna azienda vitivinicola, dotata di tutte le migliori strumentazioni tecnologiche in cantina, e tra i filari all’avanguardia nel seguire le più moderne norme di allevamento della vite.
Nel Medoc, sotto la denominazione di Saint-Estèphe, gli impianti di Château Haut-Beauséjour vedono una predominanza di merlot, affiancato da cabernet sauvignon e da petit verdot, varietà che, coltivate nel pieno rispetto dell’ambiente, regalano grappoli da cui sono ricavati vini di ottima qualità, i quali negli ultimi anni hanno attirato prepotentemente l’attenzione di stampa e critica del settore.
In vigna, la ripartizione varietale vede il merlot attestarsi al 52%, il cabernet sauvignon al 40% e il petit verdot all’8%. Su terreni ricchi di ghiaia e di argilla, con substrati di calcaree, le piante arrivato a toccare l’età media di sessant’anni, e sono allevate rispettando al massimo quello che è l’equilibrio di natura ed ecosistema. In cantina, le fasi produttive seguono quelle che sono le più radicate tradizioni enologiche locali, per cui la vinificazione è svolta in grandi tini di rovere, mentre l’invecchiamento è eseguito in barrique francesi e si protrae almeno per dodici mesi.
È così che prendono vita bottiglie in grado di raccontare tutta quella che è la bellezza vitivinicola del territorio di Bordeaux e delle terre del Medoc in particolare. Vini, quelli che riportano in etichetta il nome di Château Haut-Beauséjour, che diventano d’obbligo quanto in tavola ci sono le seconde portate a base di carne, e che allo stesso tempo possono arrivare a garantire un potenziale di invecchiamento non sempre scontato.