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Château Durfort-Vivens

"Château Durfort-Vivens deve il suo nome ai Durfort de Duras, una potente famiglia del sud-ovest della Francia che si insediò a Margaux nel XIV secolo. Nel 1824, successivamente, il nome del visconte di Vivens fu aggiunto a quello di Durfort.
Il culmine della fama aziendale fu vissuto con la vendemmia del 1844, quando il vino prodotto allo Château Durfort-Vivens fu venduto al prezzo più alto di qualsiasi altro Second Cru della denominazione di Margaux.
La qualità del vino dello Château Durfort-Vivens cominciò a essere apprezzata alla fine del XVIII secolo, quando Thomas Jefferson, ambasciatore americano in Francia e futuro presidente, nonché grande conoscitore del vino, classificò Château Durfort-Vivens direttamente dopo Lafite, Latour e Margaux. La classificazione del 1855 confermò l’opinione di Jefferson, assegnando per l’appunto allo Château Durfort-Vivens la categoria di Second Cru Classé.
Nel 1937 la tenuta fu acquistata dalla società proprietaria di Château Margaux, il cui principale azionista all'epoca era la famiglia Lurton. Nel 1961 Lucien Lurton, grande amante e protettore dei terroir viticoli, rinnovò il parco vitato, e nel 1992 suo figlio Gonzague si operò per un’ulteriore modernizzazione dell’impresa.
Situati nei comuni di Margaux, Cantenac e Soussans, i vigneti aziendali crescono su colline costituite da ghiaie profonde e particolarmente povere, depositate con il tempo dalle acque della Garonna. In un terroir unico, sono le uve di cabernet-sauvignon quelle che hanno incontrato il loro habitat naturale, esprimendosi con freschezza, eleganza e setosità dei tannini.
Tra i filari, tutte le procedure sono eseguite a mano, nel rispetto dell’ambiente e del ciclo vegetativo delle piante.
In cantina, nelle nuove strutture progettate al fine di ottimizzare la selezione dei migliori grappoli, la vinificazione viene effettuata secondo le caratteristiche tanniche delle uve, che dopo la fermentazione vengono unite in blend, per poi invecchiare in barrique di rovere francese.
Nascono così etichette di assoluto livello, che attraverso l’esaltazione della materia prima, arrivano a raccontare al calice tutta la finezza di un grande terroir, capace di regalare bottiglie semplicemente inimitabili.
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